“Pokemon Go, fenomeno sociale preoccupante” La denuncia dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani di Rossano
ROSSANO – Il progresso tecnologico che ha
portato alla digitalizzazione e virtualizzazione della realtà, per
continuare a essere una risorsa, non deve portare all’alienazione
dell’individuo. Ben venga l’utilizzo degli smartphones, attraverso i quali
possiamo accedere ai social ed essere sempre in collegamento con gli altri.
Purché questi strumenti non vadano a sostituire e addirittura annullare il
contatto umano. Come nel caso del nuovo gioco di realtà aumentata, Pokemon
Go, che sta facendo impazzire il mondo, mostrandoci immagini di persone di
tutte le età vagare a capo chino per le strade come degli “zombie”. Una
situazione che crediamo sia veramente allarmante e drammatica.*
È quanto dichiara il *Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani
(UGCI) di Rossano, Graziella Guido*, intervenendo su uno dei fenomeni più
discussi degli ultimi mesi.
*Pokèmon Go è un’applicazione che ha già *milioni e milioni di downloads –
sottolinea *Guido* – *collegata alla** geolocalizzazione GPS possibile solo
con Google Maps, che utilizza la realtà aumentata* e consente ai giocatori,
attraverso la videocamera dello smartphone, di andare realmente in giro per
le strade a caccia di *pocket monsters virtuali*. *Quella che in prima
battuta potrebbe sembrare un’idea geniale per scollare dalla poltrona i
dipendenti da monitor e consolle varie, si rivela invece, in alcuni casi,
persino pericolosa,* specie per i più giovani che non capiscono quanto la
geolocalizzazione sia rischiosa. Come nel caso delle *11 adolescenti
adescate e derubate nel Missouri*, per non parlare dei *pericoli alla guida
dell’auto*, e degli *incidenti già avvenuti*, oltre che dei *pericoli
nell’avventurarsi in luoghi sperduti*. *Questi sono solo alcuni dati –
continua – tanto per dare l’idea della maestosità dell’ultimissima **pazzia
di massa,* dove *a venire* definitivamente *schedati, analizzati,
controllati e catturati sono gli ignari giocatori, e non i Pokèmon*. Sono
d’accordo con le affermazioni di qualche giorno fa del Vescovo di Noto,
Mons. Staglianò, il quale, preoccupato dai risvolti del fenomeno sulla
società, ha annunciato azioni legali contro i creatori di questa
applicazione. Anche perché nel dibattito aperto sull’origine del nome e
sulla figura dell’ideatore di questi piccoli “mostri”, creati in realtà
negli anni ’90, emerge un dato ulteriormente pericoloso e preoccupante
secondo cui attraverso questo “gioco” si vorrebbe portare avanti e
diffondere in tutto il mondo un indottrinamento all’occultismo e al
satanismo.
Non volendo creare inutili allarmismi tra la gente – conclude *il
Presidente UGCI* – ma volendo comunque intervenire nel merito, noi della
sezione dei Giuristi Cattolici di Rossano, ci attiveremo e promuoveremo
iniziative legali, nonché sociali, e mirate ad approfondire l’argomento per
informare e sensibilizzare i giovani su quella che potrebbe diventare
seriamente la deriva sociale definitiva dell’umanità.