Polemiche sull’opera per il Tacina, Torchia chiarisce Per il presidente del Consorzio di bonifica ionio crotonese si tratta di un'opera strategica per l'intero bacino
Visto l’interesse dei media su di una vicenda che vede coinvolta la capacità progettuale e realizzativa del Consorzio di Bonifica che mi onoro di presiedere, reputo opportuno ricostruire correttamente il comportamento lineare dell’Amministrazione e della squadra di tecnici che hanno consentito che si possa consegnare agli agricoltori una opera strategica per l’intero bacino idrico del Tacina.
L’importantissimo lavoro che si sta effettuando nei pressi dell’opera di presa del Tacina ha una notevole rilevanza perchè serve circa 12.000 ettari nei comprensori dei comuni di Isola, Cutro, Crotone, Petilia, Roccabernarda e Mesoraca. Il Ministero ha favorevolmente accettato la strategica opera proprio perché prevede la sostituzione delle oramai vetuste e cadenti canalette a cielo aperto con un sistema tubato interrato che consentirà un efficientamento dell’intero impianto ponendo le premesse per un sempre più razionale uso della risorsa acqua in questo vasto territorio. Il malfunzionamento delle vecchie canalette, realizzate circa 35 anni fa, era anche amplificato da molteplici allacci abusivi che, nel corso dei decenni, sono stati realizzati proprio perché la tipologia dell’impianto lo consentiva facilmente.
Il progetto presentato per la sostituzione delle canalette, che è di circa 7/8 anni addietro, non poteva tenere conto della situazione di fatto creatasi nel tempo, perchè sulla condotta adduttrice principale non potevano essere realizzati allacci. Ma conoscendo le complessive esigenze del territorio, avevamo già predisposto un piano operativo da realizzarsi alla fine del progetto principale e solo dopo il collaudo dello stesso, per la realizzazione di 4/5 pozzetti che consentiranno agli agricoltori delle fasce adiacenti al percorso della condotta tubata, di poter chiedere, con regolare contratto, un corretto allaccio della fornitura idrica per irrigazione.
Chi non vuole tenere conto di ciò che è consentito e di ciò che non è consentito da una progettazione che è bene che sia normata e controllata da atti sottoposti a ferrei controlli delle autorità competenti, è naturalmente esposto a demagogie. Se oltretutto si cerca di voler far passare che un piano già predisposto autonomamente e responsabilmente dagli uffici tecnici del Consorzio, su input dell’Amministrazione, possa invece risultare come la conseguenza delle forme di protesta e degli incontri effettuati, è come se si volesse aggiungere dolo a colpa grave.
A tal riguardo sono da stigmatizzare le notizie a volte false a volte appositamente inesatte che sono state fatte veicolare nel territorio da chi persegue opportunisticamente interessi alquanto personali camuffandoli con il bene comune, allarmando così gli agricoltori e per far credere loro che stava avvenendo l’irreparabile, costringendo il Comune di Petilia Policastro ad assumere inedite posizioni di controparte a fronte di una consolidata consapevolezza delle problematiche del territorio.
E’ bene ricordare che questa è una amministrazione degli agricoltori e che tutta l’attività posta in essere dal Consorzio è rivolta a fornire servizi che possono tramutarsi in concrete opportunità per tutti solo quando c’è trasparenza, legalità e rispetto delle regole!
Alleghiamo dunque ordinanza del Comune di Petilia, la nostra risposta e la controreplica del Comune prima dell’incontro di ieri in Consorzio e del prossimo incontro tecnico concordato con il Sindaco Nicolazzi a Petilia Policastro proprio per illustrare il piano di realizzazione di quei pozzetti che consentiranno a tutti gli agricoltori un agevole e corretto allaccio alla fornitura idrica.
Nonostante potessimo stigmatizzare l’incredulità di dover subire attacchi a fronte di efficienza, crediamo sia corretto mantenere un profilo basso e lavorare sempre per ricondurre anche questi specifici rapporti istituzionali nella nostra consueta ed atavica convinzione che tutte le amministrazioni comunali del territorio rappresentano i più importanti alleati nella salvaguardia del territorio.
Proseguiremo così a lavorare, progettare e realizzare nuovi servizi agli agricoltori che, anche quando sono più amareggiati per le note congiunture negative che si stanno così prolungando, riescono sempre a riconoscere chi semina da chi raccoglie, così come riconoscono il vento dalla tempesta! Ed a tal proposito mi piace ricordare uno degli insegnamenti del Cardinale Carlo Maria Martini:
“Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto.”
Il Presidente Roberto Torchia