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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

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Polistena, al buio il poliambulatorio di Villa Italia Vibrate proteste dell'amministrazione comunale e del meet up del M5S

Polistena, al buio il poliambulatorio di Villa Italia Vibrate proteste dell'amministrazione comunale e del meet up del M5S
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di Giuseppe Campisi

Polistena – I locali dei poliambulatori di Villa Italia sono al
buio. Spenti forse come le speranze dei cittadini che quotidianamente vi
si recano per ricevere cure ed assistenza. Ancora senza esito le
richieste dell’amministrazione comunale che dopo aver appreso la
surreale notizia ha voluto rapportarsi con i vertici dell’Asp reggina
per cercare una risposta ed assieme una soluzione per riavviare i
servizi che al momento restano sospesi o erogati alla bell’e meglio. Una
circostanza incresciosa che fa però il paio con la disastrosa gestione
della sanità reggina e regionale che dall’avvento del commissario Scura
non ha saputo trovare il bandolo della matassa ed assieme le risposte
necessarie ai bisogno dei cittadini calabresi che, in molti casi, ha
visto semmai peggiorare l’erogazione dei sevizi vedendo disattese le
aspettative di buona (e normale) sanità. Ma che i poliambulatori di
Villa Italia, peraltro punto di raccolta e di snodo delle istanze di
sanità dei cittadini del comprensorio, venissero chiusi per mancata
erogazione dell’energia elettrica è una (inaccettabile) stravaganza
tutta italiana. Tutto questo mentre ancora l’Asp tentenna a dar conto
del non riuscito trasferimento di uffici e personale presso i nuovi (e
gratuiti) locali di Via Turati messi a disposizione proprio dal comune e
contestualizzati in un piano di miglioria e razionalizzazione tanto per
l’utenza che per le professionalità mediche e paramediche, costringendo
i cittadini a restare in queste ore a mani vuote, bocca aperta e col
cappello in mano davanti alla sede di Villa Italia. Una denuncia,
quest’ultima, sollevata a mezzo social anche dal locale meet up del
Movimento 5 Stelle che ha tenuto ad investire della questione anche i
propri parlamentari per cercare una soluzione. Già, ma quale, in una
realtà aziendale sanitaria provinciale che stenta a vedere la luce della
normalità, che si trascina faticosamente bilanci che reclamano da anni
l’approvazione e che stenta a reperire persino i fondi per stampare i
ricettari ai medici di base? Sarà forse quella di confidare, come
sempre, nella rassegnazione e nella sopportazione dei
cittadini-contribuenti.