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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 GENNAIO 2025

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Polistena, don Demasi: “Costruire città onesti e uguali” Forte anche il richiamo alla preghiera ed all'unita della città lanciato dal presule nella ricorrenza della festività della Santa Patrona

Polistena, don Demasi: “Costruire città onesti e uguali” Forte anche il richiamo alla preghiera ed all'unita della città lanciato dal presule nella ricorrenza della festività della Santa Patrona
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Nella ricorrenza della festività della Santa
Patrona, Santa Marina Vergine e Martire, significativo è stato il
messaggio del rettore del duomo cittadino, mons. Pino Demasi, che nella
sua intensa omelia domenicale, alla presenza delle autorità civili e
militari, ha lanciato ai fedeli più di uno spunto di riflessione offerti
degli accadimenti che la realtà quotidiana consente di registrare
turbando e non poco l’opinione pubblica. Il parroco è partito dalla
tragica sequenza di Nizza e poi dal mancato golpe in Turchia: “Nelle
ultime ore stiamo assistendo infatti a drammi inauditi, tra i morti
innocenti di Nizza e il tentativo di colpo di stato in Turchia. La gente
ha paura, è spaventata perché cresce l’insicurezza tra i popoli e ogni
giorno nuovi scenari di terrore emergono” ha riferito il presule
invitando i fedeli a rifarsi agli insegnamenti di Papa Francesco secondo
cui è necessario pregare “per le vittime di questa crudeltà chiedendo
aiuto a Dio perché converta il cuore dei violenti e di quanti sono
accecati dall’odio” per non “cadere in quel diabolico tranello di chi
specula sull’inimicizia tra i popoli e le culture”. Un messaggio assai
attuale da contestualizzare anche nella società contemporanea ma ancor
più nelle stesse città dove ciascuno vive il quotidiano: “Nella città –
ha continuato don Demasi – il cittadino è chiamato ad educarsi alla
responsabilità, alla legalità, all’accoglienza, alla partecipazione,
alla solidarietà, al bene comune, in una parola ad una cittadinanza
attiva e responsabile” ha chiarito con un particolare richiamo
all’impegno del cristiano a “costruire la città degli onesti e degli
uguali”. Un passaggio è stato anche dedicato alla festa sociale della
storica locale “Società di Mutuo Soccorso Fede e Lavoro” – la più antica
associazione mutualistica radicata nella comunità – la cui mission è
stata da sempre imperniata sui cardini della spiritualità cristiana e
sul nobile valore del lavoro. Ma don Demasi ha voluto anche ricordare ai
rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose “nel pieno
rispetto dei compiti di ognuno ed in un clima di vera amicizia e
collaborazione” il senso del termine autorità che “c’è – ha detto il
parroco – per far crescere, indipendentemente dalle visioni ideologiche,
religiose, culturali o dal colore politico e dalla tessera di partito”
auspicando che la collettività possa sentire “la giornaliera vicinanza
dello Stato, perché nel quotidiano si sperimenti la positività di una
presenza che garantisca il diritto – in particolare al lavoro, alla
salute, alla casa e all’affetto familiare – che difenda la giustizia,
che soccorra il debole”. Un messaggio che non poteva non considerare
anche la recentissima inchiesta “Mammasantissima” diretta dal sostituto
procuratore della DDA di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, che ha
svelato gli intrecci pesantissimi tra una ndrangheta “segreta” e pezzi
importanti della politica e dei colletti bianchi al governo della cosa
pubblica ringraziando per questo prezioso lavoro di bonifica i
magistrati impegnati in prima linea. Poi, citando anche Giorgio La Pira
ed il cardinale Martini, ha sollecitato “una città ben fatta, nella
quale ci sia nel centro uno spazio per il silenzio, per l’interiorità e
accanto ad esso un’agorà, una piazza per ritrovarsi e scambiarsi doni e
tante vie percorribili in tutti i sensi, come reti di relazioni, di
amicizie, di incontri senza barriere; e infine un luogo per
l’intercessione e l’ospitalità” una città insomma che sia “compaginata
insieme, ovvero una città in cui tutti si sentono compagni”.