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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 03 DICEMBRE 2024

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Polistena, emergenza sanità. Tripodi: “Ospedale in agonia” Candidati della lista "Territorio e Identità a Sinistra" in sit-in davanti l'ospedale per rilanciare sul diritto alla salute e per presentare i capisaldi programmatici in vista delle elezioni per il Consiglio metropolitano - GUARDA

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di Giuseppe Campisi

Polistena – “Siamo qui per lanciare a tutti il messaggio che bisogna ripartire dalla sanità pubblica e dalla sanità territoriale perché è giusto che tutti i cittadini di questa provincia debbano avere gli stessi diritti a curarsi ed accedere alle prestazioni ospedaliere”.

A parlare, il sindaco della città, Michele Tripodi, candidato nella lista “Territorio e Identità a Sinistra” in corsa per le elezioni del consiglio della città metropolitana che si terranno in ciò che resta dell’ex provincia tra quattro giorni e che attraverso un sit-in, promosso presso il presidio ospedaliero Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, assieme ad una rappresentanza politica, hanno voluto manifestare la propria intenzione di spendersi per il territorio sposando la causa della battaglia per la buona sanità nell’ambito provinciale in contrapposizione ad un certo rischio di “reggio-centrismo” anche in campo dell’assistenza sanitaria.

Una occasione per fare il punto sull’ospedale di Polistena e le sue criticità, per rinnovare la richiesta dell’istituzione di un reparto di neonatologia ma anche per l’assegnazione di risorse umane e strumentali attese le gravi carenze registrate dal nosocomio pianigiano che funge da polmone alla malconcia sanità territoriale e ormai da tempo inserito nel giro di vite per la riorganizzazione della geografia sanitaria provinciale e regionale, oggetto più volte di contese politiche per il suo potenziamento.

“Qui – puntualizza Tripodi – si dice di non volere chiudere l’ospedale però nell’indifferenza generale lo si sta facendo agonizzare per farlo morire. Ed è la stessa cosa”. Il potenziamento dell’ospedale di Polistena ma anche il potenziamento delle strutture attive presenti sul territorio (Locri, Gioia Tauro e Melito) per contrastare scelte ritenute irresponsabili ed imputate senza esitazione al commissario ad acta per il piano di rientro dal disavanzo sanitario, Massimo Scura, ed al governatore Mario Oliverio rei di avere generato una situazione “che sta ormai diventando cronica e dalla quale non si riesce ad uscire” prosegue Tripodi pronto a richiamare la gente in piazza come nella manifestazione pubblica dello scorso ottobre.

“Le scelte scellerate degli ultimi anni stanno costringendo i cittadini a non curarsi” è stato il monito del consigliere comunale di minoranza del comune di Scido, Domenico Pirrotta, anch’egli candidato nella lista “Territorio e Identità a sinistra” che ha posto l’accento sull’importanza di una “sanità pubblica a standard elevati per tutti” allarmato per la difficoltà di accesso alle cure dei cittadini e contestando la scelta della decorsa amministrazione provinciale Raffa “a collocare in una scuola agraria il possibile costruendo ospedale della Piana”.

Allarme ripreso dal dirigente del partito dei Comunisti Italiani, Michelangelo Tripodi manifestando preoccupazione oltre che per la carenza di personale e mezzi anche per la vacanza dei primari nei reparti di chirurgia, ostetricia e cardiologia del nosocomio polistenese cogliendo in ciò un deficit al diritto alla salute per i cittadini.

“Locri è al collasso, Melito è stato declassato, Gioia Tauro è stato ridotto ai minimi termini e Polistena è in queste condizioni” ha proseguito Michelangelo Tripodi paventando la possibilità di un disegno per convogliare tutti gli apparati e le specialità sanitarie su Reggio costringendo così i cittadini ad intasare il già ingorgato presidio del Riuniti “mentre Scura ed Oliverio fanno come i ladri di Pisa, di giorno litigano e di notte si mettono d’accordo” anche perché “la città metropolitana non può essere intesa come solo la città di Reggio Calabria”.

Nazionalizzazione del porto di Gioia Tauro, infrastrutture, con particolare riguardo alla fascia jonica e sanità pubblica i pilastri dell’azione della lista “Territorio e Identità a sinistra” certificati nelle parole dell’assessore alla cultura del comune di Gioia Tauro, Francesco Toscano ed esponente del movimento Italia Unita che ha invitato a sfatare la grande suggestione dell’ultimo ventennio nel “voler confrontare due contenitori identici nelle proposte politiche contrapposte strumentalmente da magliette di diverso colore” con chiaro riferimento all’inutilità della conflittualità “finta destra, finta sinistra” che il più delle volte prescindono da contenuti, schemi ed azioni che si rivelano alla fine condivisi.

Voci non allineate e fuori dal coro dunque: “Certamente – ha incalzato Toscano, puntando il dito contro liste concorrenti “appartenenti a gruppi di potere che perpetuano se stesse non avendo niente da proporre” – noi parliamo di politica, gli altri di cosa parlano? Avrei piacere di potermi confrontare su questi temi con Falcomatà per sapere cosa ne pensa, ma non mi pare parli di politica…Noi ci stiamo sforzando di andare in giro per tutta la provincia a spiegare questi temi e per fornire ai cittadini possibili soluzioni”.

Una scelta politica anche quella di Nicola Limoncino altro candidato consigliere metropolitano e consigliere comunale d’opposizione a Martone.

Sanità e trasporti problemi grossi, riferisce. “L’ospedale di Locri sta morendo. Mancano personale e strutture. Da 808 posti letto, oggi siamo a meno di 250 e non ci sono le condizioni per avere un’assistenza adeguata e qualificata”.

Problemi legati alle scelte dei commissari che si sono succeduti, chiarisce, ma anche al fallimento dell’azione della classe politica che via via si è andata alternando e, trattando il tema delle infrastrutture e dei trasporti ha rilevato malinconicamente come “nell’entroterra jonico reggino, dopo le cinque di sera, non ci sono più comunicazioni”.

Proposte per il cambiamento da far digerire agli amministratori-elettori dei 96 comuni del comprensorio, alcuni dei quali refrattari ad aderire al progetto, chiarisce Limoncino, per via della presunta egemonia regionale dei democrat che potrebbe offrire loro possibili resistenze politiche una volta eletto il consiglio: “Vogliamo fare presa tra quei sindaci che non condividono il progetto di questo Partito Democratico e che non vogliono omologarsi. Ecco, noi siamo l’unica alternativa”.