Polistena, furto di cavi e barre di rame alla Ecoplan Di oltre 80mila euro i danni riportati dall'azienda. Indaga la polizia
Durante la notte scorsa, ignoti, hanno trafugato un ingente quantitativo di cavi elettrici e barre di rame posto nei quadri elettrici e nella cabina di trasformazione elettrica della ECOPLAN di Polistena.
Il furto ha riguardato l’asportazione di circa mille metri di cavo elettrico in rame di grossissima sezione, posti in un apposito cunicolo sotterraneo che va dalla cabina elettrica di media tensione all’interno dello stabilimento e che costituisce la linea di alimentazione dell’impianto di estrusione di cui è dotata l’azienda che è unico al mondo nel suo genere.
Inoltre, con fare esperto, gli autori hanno continuato la loro opera asportando tutto il sistema di barre di grosso spessore in rame puro presenti nei vari quadri elettrici di stabilimento e della cabina elettrica che sono stati appositamente progettati e realizzati “su misura” al fine di soddisfare le particolari esigenze tecnologiche e di logica di funzionamento dell’impianto che ha una potenza elettrica installata di oltre 650 KW.
I danni subiti dall’azienda sono in corso di valutazione ma sono apparsi consistenti sin dal primo momento, si stima almeno oltre gli ottantamila Euro.
Il danno subito è gravissimo, ed arriva proprio in un momento in cui l’azienda, dopo avere resistito alle mille difficoltà provocate della grave crisi strutturale ed internazionale degli ultimi anni, che ha distrutto e fatto chiudere centinaia di migliaia di imprese, stava per ripartire grazie ad una commessa biennale acquisita da un gruppo multinazionale tedesco con stabilimenti in Italia, che dopo avere provato i nostri materiali li ha giudicati idonei per i loro scopi, tra i tantissimi che avevano fino a quel momento testato, che consentiranno loro di risolvere una serie di problemi che fino ad oggi non erano riusciti a risolvere, provocando anche delle significative economie nella loro produzione.
Questo avrebbe consentito all’azienda di richiamare e ridare immediatamente lavoro ad almeno 8 – 10 delle giovani unità lavorative che negli anni si sono via via formate e che costituiscono una vera e propria risorsa, un vero e proprio capitale umano, senza il quale sarebbe impossibile garantire questo tipo di produzione, della quale loro stessi sono diventati dei veri e propri Maestri.
Quanto accaduto e nel momento in cui è accaduto, rischia di mettere in ginocchio l’azienda non facendola più rialzare e ripartire.
L’azienda nel giugno del 2010 aveva subito un incendio che provocò danni per oltre 280 mila euro. Appena accertato quanto successo, i proprietari hanno denunciato il tutto al locale Commissariato di Polizia che si è immediatamente attivato per quanto di propria competenza.