Polistena, i cento anni di nonno Vincenzo Napoli Festeggiato dai parenti, dalla Chiesa e dall’Amministrazione comunale
Una vita intensa, segnata dai drammi del Novecento. Una guerra mondiale, la seconda, e la vicissitudine dell’emigrazione. Sono i 100 anni compiuti da nonno Vincenzo Napoli a Polistena e festeggiato da parenti, amici, dalla Chiesa e dall’amministrazione comunale. E la vita di nonno Enzo è stata veramente dura, ma anche piena di gioie. Un uomo che ha contribuito, insieme a tanti altri della sua generazione, a costruire questo Paese dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale. Classe 1916, tempra da contadino, sin da subito e senza sconti ha dovuto misurarsi con la dura realtà del suo tempo. Fin da fanciullo il lavoro nei campi e poi appena ventenne il matrimonio con Maria Mileto dalla quale riceve la benedizione di quattro figli, due maschi e due femmine. I nipoti diretti sono sette con una miriade di pronipoti. E a festeggiarlo c’erano proprio tutti. Anche la sua musica preferita, la tarantella che ha pure ballato. E lui, nonno Vincenzo, non si è sottratto alla nostra telecamera e al microfono per raccontare, con grande lucidità, un pezzo delle sua vita. A cominciare dalla dura vita nei campi, la chiamata alle armi, la seconda Guerra Mondiale passata sul fronte jugoslavo, tra la Serbia e il Montenegro, la cattura e la fuga. Dopo circa un mese di cammino, tra mille peripezie, ritorna nella sua amata Polistena. Poi la decisione, nel secondo dopo guerra, di lasciare l’Italia per raggiungere l’Australia. Sidney è stata la sua meta finale.