Polistena, il Pd risponde alle accuse del Pdci nei confronti di Matteo Renzi
redazione | Il 28, Gen 2014
“L’iniziativa di Renzi sulle riforme ha dato al Parlamento un’occasione d’oro per dimostrare che la politica è in grado di passare il guado e di ritrovare dignità. Non possiamo fallire ancora, perché senza governabilità questo nostro Paese non si salva”
Polistena, il Pd risponde alle accuse del Pdci nei confronti di Matteo Renzi
“L’iniziativa di Renzi sulle riforme ha dato al Parlamento un’occasione d’oro per dimostrare che la politica è in grado di passare il guado e di ritrovare dignità. Non possiamo fallire ancora, perché senza governabilità questo nostro Paese non si salva”
Riceviamo e pubblichiamo:
Le condizioni economiche, sociali e di prospettiva del nostro Paese continuano ad essere assolutamente inadeguate alle esigenze dei cittadini.
Con enormi sacrifici, sopportati essenzialmente dal popolo, l’Italia è riuscita ad evitare il fallimento ed innescando alcuni correttivi, seppur ancora timidi ed approssimativi, ad avviare la fase di risanamento del Paese.
Gli italiani ci chiedono due cose, un quadro politico solido e la soluzione di problemi seri come la disoccupazione, ognuno in questa prospettiva deve fare la sua parte e non può tirarsi indietro.
E’ notorio a tutti che quello attuale non è il Governo per il quale ci siamo battuti.
Avevamo auspicato un Governo di cambiamento, che rompesse con la logica del passato a guida Berlusconi e ci siamo ritrovati, per necessità, vista l’ignavia dei grillini che hanno messo in frigo il loro 25% di voti, a dover accettare, per garantire la governabilità del Paese ed evitarne la deriva, le larghe intese prima e le meno larghe intese successivamente, dopo la cacciata di Berlusconi dal Parlamento.
Innanzi al più basso indice di gradimento della politica da parte dei cittadini, alle gravi difficoltà economiche degli stessi, il Partito Democratico, con il suo nuovo Segretario Matteo Renzi, ha innescato una inedita e inconsueta marcia in più per tentare di ridare credibilità ad un Paese allo stremo ed alla sua classe dirigente.
L’iniziativa di Renzi sulle riforme ha dato al Parlamento un’occasione d’oro per dimostrare che la politica è in grado di passare il guado e di ritrovare dignità. Non possiamo fallire ancora, perché senza governabilità questo nostro Paese non si salva.
Le Riforme istituzionali: la legge elettorale, l’annullamento delle Province e del Senato, con un risparmio di oltre un miliardo di euro, non possono essere appannaggio di una parte, è un film già visto che non possiamo permetterci di rivedere.
Le Riforme per essere approvate hanno bisogno di maggioranze ampie e quindi, ineluttabilmente, si fanno con tutti ed in Parlamento; il passaggio con Berlusconi, capo indiscusso della parte maggioritaria del CentroDestra, non è stato certamente indolore, lo abbiamo combattuto e lo combatteremo perché rappresenta la parte più conservatrice e reazionaria del nostro Paese.
Non approvare le riforme significa continuare a mettere a rischio il prestigio della politica e minare la stessa legislatura, compromettendo seriamente la Presidenza italiana del semestre europeo, posizione dalla quale il nostro Paese potrebbe condizionare le scelte degli anni a venire dell’Europa. Se non si arriva in fondo al processo costituente, il cui impianto è ampiamente condiviso perché non potranno più esserci larghe intese e la sera stessa delle elezioni si saprà chi avrà vinto, le elezioni anticipate si avvicinano, ciò che Grillo auspica dal momento che è rimasto fuori dal processo proprio con la speranza di assistere all’ennesimo fallimento della politica.
Certo, alcuni aspetti possono ancora essere migliorati, le preferenze, ad esempio, consentirebbero di andare al superamento di un Parlamento di “nominati” ridando ai cittadini il “potere” di scegliersi i propri rappresentanti.
Questo è il modo serio ed appropriato per affrontare i problemi d’interesse generale, gli slogan e le allusioni a nulla valgono se si antepone ad ogni iniziativa e ad ogni battuta, l’interesse dell’Italia.
Infine, pur con le nostre forti discussioni interne – ma noi almeno discutiamo, non accettiamo lezioni dai rappresentanti locali di un partitino, che pur essendo riusciti, attraverso la menzogna e la calunnia, a diventare maggioranza a Polistena, ancora per poco, rappresentano nel Paese appena l’1,5% degli italiani.
Il Direttivo del Circolo Pd di Polistena