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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Polistena, la Soprintendenza torna alla carica Dopo ulteriori segnalazioni l'ufficio territoriale provinciale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo risollecita Comune e Curia ad intervenire per la messa in sicurezza della facciata della Chiesa della Trinità e del piazzale antistante

Polistena, la Soprintendenza torna alla carica Dopo ulteriori segnalazioni l'ufficio territoriale provinciale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo risollecita Comune e Curia ad intervenire per la messa in sicurezza della facciata della Chiesa della Trinità e del piazzale antistante
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Con propria missiva la Soprintendenza provinciale si è fatta risentire sulle precarie condizioni della facciata e del prospetto della Chiesa della Trinità tornando su una vicenda esplosa nell’agosto 2014 allorquando una serie di articoli di stampalanciarono l’allarme sullo stato di degrado del prezioso manufatto ma anche della pavimentazione e dei parapetti contenitivi prospicenti l’area d’affaccio di un luogo storico molto frequentato quanto suggestivo,per via della sua panoramica collocazione, denunciando crepe e lacerazioni.

Ne seguì una querelle tra Comune e Soprintendenza con gli esperti di quest’ultima che evidenziarono la necessità di interdire il traffico veicolare e di evitare la sosta ai mezzi pesanti durante il mercato della frutta – che proprio in quell’area viene tenuto con regolarità da anni – spiegando come, a loro avviso, il problema alla facciata della Chiesa, specie ai delicati fusti cilindrici delle colonne, al pavimento ed gli stessi parapetti contenitivi potesse essere indotto dall’instabilità del terreno particolarmente sensibile al naturale assestamento geologico subordinato al passaggio o allo stazionamenti di mezzi pesanti e veicoli.

Tesi perorata anche dall’amministrazione comunale e dai suoi tecnici con il sindaco che, a suo tempo,aveva precisato trattarsi “di un lento e fisiologico assestamento del terreno” e che alle colonne “le lesioni sono presenti da molti anni, a seguito dell’incendio degli anni ‘80” subìto dal santuario “non riguardano elemento portanti della struttura”. Anche la Soprintendenza, allora, rispose puntando sulla necessità di chiusura del traffico, a seguito di una visita tecnica preventiva svolta nell’aprile dello stesso anno, parlando di “provvedimento da prendere con urgenza” per evitare che “le vibrazioni possano accelerare i fenomeni di dissesto in atto” invitando il Comune “a prendere coscienza del problema”.

Un invito esteso anche alla Curia, sotto la cui competenza il santuario ricade, che aveva promesso, già allora, un intervento risolutivo sulla struttura tutt’oggi non realizzato con gli ultimi segnali di degrado che non hanno tardato a manifestarsi proprio su una delle colonne sul finire dello scorso dicembre 2016. Il Comune, per la verità, proprio in queste settimane sta provvedendo ad ultimare lavori di risanamento statico ed estetico su una parte della pavimentazione ed alcuni dei parapetti in pietra, da tempo inclinati all’interno, collocati davanti alla Chiesa.

Ma le ulteriori segnalazioni pervenute non hanno lasciato indolente la Soprintendenza che con propria missiva, inoltrata a stretto giro a Comune e Curia è ritornata pochi giorni fa sul problema. “Si precisa che – scrive infatti l’ufficio territoriale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – questo Ufficio ha formalmente segnalato al Comune ed alla Diocesi di Oppido-Palmi lo stato di degrado del rivestimento lapideo del prospetto principale della Chiesa in argomento invitando entrambi a provvedere, ciascuno per le proprie competenze, ad adottare le misure necessarie per la messa in sicurezza della facciata e del piazzale antistante”.