Un percorso di approfondimento in filosofia per gli studenti del Liceo Statale “Giuseppe Rechichi” di Polistena.
In sinergia con l’associazione culturale “Scholè” di Roccella, infatti, l’Istituto accoglierà la Scuola di Alta Formazione “Mario Alcaro” dal 2 al 4 febbraio prossimi.

L’iniziativa, ospitata per la prima volta a Polistena, nasce dalla collaborazione con altri due enti: l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e con l’IISF Scuola di Roma. L’obiettivo è quello di promuovere la divulgazione e l’approfondimento di temi afferenti con la filosofia, le arti e le scienze, attraverso una serie di dialoghi e laboratori che gli studenti delle scuole sono chiamati a svolgere con docenti universitari, coadiuvati dai professori del liceo. Per il 2017, il tema scelta dall’associazione è “Rivoluzioni” che vedrà confrontarsi gli studenti per dieci ore su tre giorni.

Si parte giovedì 2 febbraio, alle ore 9, nella sede di Via Vescovo Morabito, con il seminario “Hegel e Marx sul concetto di lavoro”, destinato alle quinte classi del liceo e tenuto dalla professoressa Florinda Li Vigni, Segretario Generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, coordinatrice per l’Istituto la Scuola di Roma, nonché membro del comitato scientifico della Scuola di Alta formazione in Filosofia “Giorgio Colli” dell’Associazione Scholé.

«La partecipazione alla Scuola filosofica degli studenti del “Rechichi” – afferma il Dirigente Scolastico Francesca Maria Morabito – è da inquadrare nell’ambito delle esperienze formative extra – curriculari, programmate dal nostro istituto. Utile per consentire agli allievi di confrontarsi e avviare un dialogo di livello accademico sui temi della filosofia. Una straordinaria opportunità anche per i docenti impegnati sul campo con i propri studenti per seguirli, perfezionare le loro conoscenze in un continuo dibattito educativo». Il progetto seguito per il “Rechichi” dalla prof.ssa Stefania Canale, coinvolge anche le docenti Rita De Bartolo, Laura Marcianò, Gabriella Gagliardi e Antonella Pepè.