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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Polistena, manifestazione a difesa dell’ospedale Corteo riuscito e partecipato dalla popolazione. Tanti i sindaci della Piana molte le testimonianze di cittadini - GUARDA IL SERVIZIO

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di Giuseppe Campisi

Polistena – Non una manifestazione contro, ma una manifestazione per. E’ questa la sintesi dell’evento promosso dal Comune di Polistena ed al quale hanno aderito sindaci, associazioni, scuole, cittadini per levare ancora una volta alta e forte la voce di protesta nei confronti di un sistema sanitario pianigiano al collasso che non garantisce servizi e non tutela il diritto costituzionalmente garantito alla salute. Il corteo – radunatosi nei pressi dell’ospedale cittadino Santa Maria degli Ungheresi dove si è tenuto il taglio del nastro alla presenza della dirigente sanitaria Francesca Cosentino che ha inaugurato la prospiciente pista di elisoccorso – si è composto di un serpentone variegato e colorato di qualche migliaio di persone che – grazie alla sorveglianza discreta degli uomini della Polizia di Stato del commissariato di Polistena coordinati dal commissario capo Paolo Valenti che ha gestito il tranquillo svolgimento della manifestazione coadiuvati dai carabinieri della locale stazione agli ordini del luogotenente Leonardo Ribuffo, accompagnato nell’occasione dal capitano Catizone – hanno sfilato per le vie cittadine al grido “la salute non si tocca!”. Molti i sindaci, non solo del comprensorio, che hanno aderito all’invito del primo cittadino di Polistena, Michele Tripodi, ma anche molti gli studenti e le associazioni che con striscioni e palloncini hanno voluto esternare un malessere per molti divenuto oramai insostenibile: quello concernente l’atavica carenza dei servizi sanitari che da anni attanaglia l’intero bacino della Piana. Il comizio di piazza della Repubblica è stato quindi il piatto forte dell’evento. Ha introdotto e coordinato il presidente del consiglio del civico consesso della città ospitante, Angelo Borgese, che ringraziando della presenza gli intervenuti ha voluto ribadire che «l’ospedale di Polistena sta morendo, ma i cittadini hanno diritto ad una sanità efficiente perché la salute non si tocca» auspicando la creazione di una piattaforma programmatica che possa stimolare il potenziamento di tutti gli ospedali pubblici della Piana. In tanti poi hanno preso la parola. Il chirurgo Antonio Trimarchi nel dirsi favorevole alla creazione di un nuovo nosocomio (Palmi, ndr) ha sollecitato risposte unitarie da medici e politici «perché tutti abbiamo lo stesso interesse e lo stesso dovere» ha chiarito. Ma anche molte le testimonianze di rappresentanti della società civile, studenti ed associazioni. Come quella di Veronica Iannello del Comitato Famiglie che ha parlato di disagio evidente per la sanità chiedendo  il potenziamento dell’ospedale di Polistena e prospettando persino l’ipotesi di nuove mobilitazioni; la signora Rosa Aquino, che nel ricordare le drammatiche fasi della morte del padre ha chiesto uno stop ai viaggi della speranza e Maria Antonella Ferraro (Coord. Diabetici Calabresi) che, plaudendo all’iniziativa, ha voluto raccontare in particolare le sofferenze patite dai pazienti diabetici. Se la rappresentante degli studenti Chiara Maiolo ha chiesto alla classe politica risposte perché «la salute è il primo dovere della vita», Lorenzo Sibio (Forum Terzo Settore) ha ricordato l’importanza della presenza del presidio ospedaliero di Polistena lanciando la proposta di un tavolo tecnico presieduto dal Prefetto. Quindi è stata la volta degli interventi di matrice squisitamente politica che hanno preso il via con il sindaco di Melicucco (e vice presidente dell’Associazione dei sindaci Città degli Ulivi,nda) Salvatore Valerioti, che nel portare testimonianza e solidarietà a nome dei primi cittadini ha voluto ricordare la positiva apertura del presidente Oliverio (assieme a Scura i veri convitati di pietra della manifestazione, nda) rimarcando sulla battaglia per l’Hospice di Melicucco «cancellato da un colpo di penna del commissario Scura e spostato a Paola» dicendosi pronto, assieme ai colleghi, a restituire addirittura le fasce. Particolarmente significativo l’intervento del sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, che esprimendo solidarietà all’intero territorio ha chiarito, dal canto suo, che la domanda di sanità nella Piana è oramai «insostenibile e Polistena non può farvi fronte da sola» aggiungendo di essere certamente favorevole al nuovo ospedale della Piana «che non può, però, essere l’unico» richiamando tutti alla battaglia comune per una sanità di qualità. Filippo Bova, consigliere metropolitano delegato alla sanità, ha riferito che «tutti i comuni si devono occupare di più di sanità», mentre Dora Mauro, Assessore alle politiche sociali del comune di Rossano, ha invitato a battersi “in ogni dove” per il diritto alla salute. La chiosa del sindaco Tripodi è stata dura ed inflessibile. Quasi liberatoria. «La piazza ha parlato da sola. Abbiamo dato voce alla gente. Questo territorio muore di indifferenza e omertà» ha esordito Tripodi che ha voluto ringraziare i colleghi sindaci, i medici, gli studenti nonché la gente per la presenza. Tripodi ha individuato nella manifestazione una parte (il territorio e la gente con i sindaci in testa) ed una controparte (il commissario Scura ed il presidente Oliverio) con i primi a reclamare buona sanità ed i secondi «che invece di ascoltare si girano dall’altra parte». Il sindaco di Polistena ha poi passato in rassegna le carenti condizioni di organico del nosocomio cittadino già contenute in un corposo promemoria consegnato al dottor Giacomino Brancati dg dell’Asp, ricordando nel contempo ad Oliverio che «quella riunione (quella di qualche settimana addietro con una rappresentanza di sindaci, nda) non ha fermato comunque questa protesta». «Nella Piana su 500 posti letto previsti, ne abbiamo solo 150 in totale» ha poi continuato Tripodi che ha sgombrato il campo a qualsiasi contrarietà circa la realizzazione di nuove strutture sanitarie aggiuntive purché correlate al potenziamento di quelle esistenti. «Uniamoci perché se resteremo divisi non otterremo risposte. Il gioco dei potenti è quello di dividere il territorio. Occorre separazione dei ruoli» ha proseguito dritto nel suo intervento Tripodi che ha sottolineato come la creazione della nuova pista di elisoccorso sia un beneficio per tutti i cittadini del comprensorio. «Cosa serve? La ricetta è semplice: assumere giovani medici e predisporre un piano per il lavoro in sanità per evitare viaggi della speranza e rendere più funzionali gli ospedali» ha tuonato Tripodi che ha chiesto «una legge speciale per l’Asp 5 anche se ci raccontano che non ci sono soldi» risposta assai indigesta all’esponente comunista perché, ha detto, «i debiti fatti da altri non li vogliano pagare noi, li deve pagare chi li ha provocati». Il sindaco ha poi chiesto lumi sui finanziamenti per l’ammodernamento degli ospedali di Polistena (9 mln di euro) e Gioia Tauro (2 mln di euro) su cui i vertici dell’azienda continuano a trincerarsi dietro un inspiegabile silenzio. Politici regionali defilati ed assunzione di responsabilità sono stati gli ultimi affondi di Tripodi che ha invitato tutti a riprendersi il diritto alla salute in una giornata campale nel corso della quale, in quel di Catanzaro, a più d’uno saranno fischiate le orecchie. Quasi un ultimatum alla politica politicante oggi abbastanza assente, figlia delle prosaiche promesse elettorali e dei sorrisi di circostanza, delle visite-lampo e delle pacche sulle spalle. Perché ai cittadini di questo territorio, già a credito di pazienza e molto ubriachi di fumo senza arrosto,  tergiversare o cincischiare col vedremo o faremo non può bastare più.