Polistena, “Mio marito salvato dall’equipe del prof. Amodeo”. La testimonianza di una donna per l’esperienza vissuta da suo marito Persone meravigliose che nonostante le gravi carenze nella struttura e nelle apparecchiature sanitarie riescono a prestare cure e soccorso con grande e umana professionalità
Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza di una donna la quale racconta l’esperienza di suo marito salvato dall’equipe della Cardiologia di Polistena diretta dal prof. Amodeo.
“Mi auguro che questa mia testimonianza serva a dare speranza e fiducia a tutti coloro che si trovano in una situazione di precarietà , con gravi problemi di salute ,e rifiutano il ricovero ospedaliero per paura di possibile contagio da Covid. Ho vissuto questa triste esperienza, dovendo affrontare e combattere contro le ostinate reticenze di mio marito (un uomo anziano, immunosoppreso e con diverse serie patologie) che temeva e rifiutava un ricovero. Per due giorni ho vissuto nel terrore e nell’ansia di prendere decisioni contro la sua volontà, ma la sera del 26 dicembre con determinazione decisi per lui chiamando il 118.
Quella mia decisione gli salvò la vita. Per questo oggi dico …non abbiate paura…non aspettate. È vero che i nostri ospedali non ci danno fiducia, non è l’ospedale che salva, ma il medico! Abbiamo incontrato personale sanitario ricco di umanità, professionalità ed esperienza che fin dal primo soccorso ci ha dato speranza e sicurezza.
Persone meravigliose che nonostante le gravi carenze nella struttura e nelle apparecchiature sanitarie riescono a prestare cure e soccorso con grande e umana professionalità.
Mio marito giunto, quasi esanime, all’ospedale di Polistena e preso in cura dal dottore della cardiologia Giuseppe Meduri che dopo averci esposto la grave situazione in cui versava mio marito lo ricoverò nel reparto e lì iniziò la sua rinascita ,il ritorno alla vita Già la mattina dopo il proff Vincenzo Amodeo gli impiantò il pacemaker.
Vi assicuro che l’esperienza vissuta con tanta tristezza, oggi la ricordo con gioia e tanta serenità grazie alle persone che abbiamo incontrato.
La familiarità del prof Amodeo e di tutta la sua equipe è encomiabile, il sorriso col quale ci accoglievano per esporci una situazione seppur critica ci riempiva il cuore di speranza, ma non solo a noi familiari anche l’ammalato si sente sicuro e protetto.
Nel reparto si respira un’ aria di serenità…di speranza…di VITA. Il mio appello è anche un invito ad unirci alle richieste del prof. Amodeo e lottare perché il nostro Ospedale possa essere potenziato,migliorato e fornito delle apparecchiature necessarie ..Abbiamo medici e infermieri capaci di affrontare con spirito di
abnegazione situazioni gravi e difficili ,ma sono pochi perché la triste realtà “del posto di lavoro sicuro al nord” vede i nostri giovani abbandonare la Calabria una volta formati e specializzati. Facciamo sentire la nostra voce ,chiediamo il miglioramento della Sanità, salviamo il nostro Ospedale ,tutti ne abbiamo bisogno per
tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari ,nessuno può dire ” a me non interessa ”
Grazie prof. Amodeo per tutto il suo impegno ,la sua disponibilità, la grande professionalità e umanità..io sono con Lei pronta a lottare per il bene della nostra cittadina e per tutti i paesi limitrofi della
Piana che fanno ricorso al nostro Ospedale.
Un grazie anche al nostro Sindaco Michele Tripodi che da sempre in prima linea per la difesa e le varie richieste a favore della struttura sanitaria.”
Lettera firmata