Polistena, “Piattaforma Berlinguer”, si festeggia un anno di attività Domenica 26 gennaio alle ore 18 alla sezione del PCI “A Gramsci” si svolgerà un momento di condivisione degli iscritti locali
Domenica 26 gennaio alle ore 18 alla sezione del PCI “A Gramsci” si svolgerà un momento di condivisione degli iscritti locali alla piattaforma Berlinguer.
Ad un anno esatto dal battesimo del nuovo progetto politico fondato sul digitale, l’associazione Generazionepuntocom che sovraintende la piattaforma farà un bilancio delle attività svolte e delle proposte da organizzare in futuro. Da tutta Italia gli iscritti alla piattaforma sono 712 seppure il nucleo operativo è la Calabria dove esiste un coordinamento regionale composto da nove membri provenienti dalle cinque province calabresi.
Il 7 febbraio la piattaforma sbarcherà ad Ancona dove Michele Tripodi, referente di Generazionepuntocom, presenterà il progetto nel corso di un’iniziativa pubblica.
Lo scorso anno dalla “Polistena rossa” è partito infatti un messaggio diverso che parla al Paese e ad una nuova generazione politica con un linguaggio rinnovato, nel quadro di quei valori di riferimento che si ispirano alla Costituzione, all’antifascismo, alla migliore tradizione delle lotte dei lavoratori per l’affermazione dei diritti sociali.
In Calabria ci si aspettava un impegno della piattaforma a queste elezioni regionali, ma alla fine ha prevalso l’idea che la sinistra vada gradualmente e completamente ricostruita a prescindere dal momento elettorale odierno che non consentirà con le soglie di sbarramento dell’attuale legge elettorale un’ampia partecipazione al voto. Mai come oggi, assistiamo ad elezioni così profondamente scollegate dalle istanze reali dei calabresi e delle persone più umili che continuano a soffrire i loro drammi storici nell’indifferenza del ceto politico più o meno riciclato: disoccupazione nel Mezzogiorno ai massimi, assistenza sanitaria poco efficiente, emigrazione giovanile alle stelle e infiltrazione del tessuto produttivo da parte di mafie e corrotti.
C’è bisogno di ripartire ascoltando i territori e dialogando con i bisogni popolari, soprattutto lavorando per una classe dirigente nuova, credibile e coerente che non deve nulla alle scelte sbagliate del passato. Ad essa va affidato il compito di ricostruire temi, idee, persone in ogni luogo della Calabria e d’Italia insieme a tutti quei movimenti emergenti e politicamente caratterizzati che si prefiggono una netta discontinuità con quelle politiche che hanno affossato le aspettative popolari e ridicolizzato la classe politica del nostro Paese.