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Esuberi Polistena, Tripodi: “Atto di giustizia sociale”

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Di Giuseppe Campisi

“L’Amministrazione comunale sta creando le condizioni per assumere giovani e creare nuovi posti di lavoro nel prossimo triennio 2017-2019”. Così gli amministratori in replica alla nota dell’opposizione di Reazione Civica che aveva sollevato il problema degli esuberi stante la delibera di Giunta comunale, la n. 93 dello scorso 30 giugno, che decretava l’eccedenza di personale del proprio organigramma di nove posizioni. Con questa mossa, che andrebbe a ridurre la pianta organica di circa l’11% portando a 75 le unità impiegate per conto dell’ente a fronte dalle attuali 84, il comune ha stimato un risparmio annuo di circa 280 mila euro per riequilibrare il bilancio. “E’ un atto di giustizia sociale – si difende Tripodi – perché proprio le regole della Fornero hanno allungato in modo sbagliato e indegno a 43 anni per donne e uomini uno dei requisiti per godere della pensione”. La questione si incentra sul fatto che sia proprio l’amministrazione comunale a promuovere l’istituto dell’esubero con il quale viene espressamente riportato in delibera “che la normativa in esame prevede altresì che le eventuali posizioni dichiarate eccedentarie non possono essere ripristinate nella dotazione organica e che le cessazioni di servizio in base alla disciplina sopra evidenziata (D.L. 95/2012 poi legge 135/2012, ndr) non possono essere calcolate come risparmio utile per definire l’ammontare delle disponibilità finanziarie da destinare alle assunzioni o al numero delle unità sostituibili in relazione al c.d. turn-over”. Le posizioni oggetto del provvedimento riguardano 7 istruttori amministrativi e 2 esecutori amministrativi. “Tale operazione – si giustifica ancora il sindaco – se non effettuata subito, al di la dei risparmi importanti che ne derivano per il comune, ci consentirà nel prossimo triennio di stabilizzare parte degli ex LSU-LPU ed assumere giovani specie in tutti i profili non interessati agli esuberi” ricordando ancora “gli obblighi di ridurre la percentuale di spesa del personale sul totale della spesa corrente, il blocco del turn-over l’impossibilità di assumere personale se non nella misura del 25% delle cessazioni dell’anno precedente e l’obbligo di ricollocare il personale delle provincie nei comuni per tutto l’anno 2016”. L’opposizione aveva puntato il dito anche contro il fatto che i nove dipendenti destinatari del provvedimento non fossero stati coinvolti in tale importante decisione ma semplicemente “informati prima della formalizzazione, notificata lo stesso giorno a distanza di solo qualche ora dalla deliberazione” avevano riferito dal gruppo di Reazione Civica. In ogni caso, atteso che la normativa consente all’ente la facoltà di avvalersi dell’istituto dell’esubero come atto unilaterale per la cessazione, previo requisiti, del rapporto di lavoro è pur vero che, sempre la normativa, prevede l’impossibilità di assumere le stesse figure “eccedentarie”. Una scelta politica (pur legittima) o una forzatura repentina dettata da esigenze di bilancio? In entrambi i casi gli effetti e le opportunità (per il comune, per i cittadini e per gli stessi esuberati) non tarderanno a farsi scorgere.