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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Polistena, Reazione Civica tira le somme del primo anno Consuntivo del primo anno consiliare del gruppo. Spanò: "La vera consiliatura inizia ora". L'associazione intende ripartire dai bisogni della gente con lo sguardo rivolto alle elezioni del 2020

Polistena, Reazione Civica tira le somme del primo anno Consuntivo del primo anno consiliare del gruppo. Spanò: "La vera consiliatura inizia ora". L'associazione intende ripartire dai bisogni della gente con lo sguardo rivolto alle elezioni del 2020
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Un anno sabbatico per raccogliere le idee ma anche per prendere le
contromisure al sesto dell’era Tripodi. E’ questo il senso del primo
anno da opposizione per il gruppo consiliare di Reazione Civica per
Polistena che ha concentrato gli sforzi per condensare il consuntivo del
primo anno di lavoro politico dell’amministrazione in carica. Michele
Spanò, Antonio Baglìo ed Alba Ruello (Francesco Ferrandello era assente
per motivi di lavoro) hanno ripercorso le tappe della loro esperienza –
dalla discesa in campo ad un mese e mezzo dalle elezioni passando per la
metabolizzazione dei risultati e fino all’impegno da consiglieri del
gruppo più consistente di minoranza – figlia di 2015 voti per un
consenso, che secondo Spanò, è maturato in pochissimo tempo e senza
l’ausilio di big politici a fare da supporter “né prima, né dopo”.
“Possiamo dire – ha affermato Spanò – che da questo momento in poi
inizia la vera consiliatura, in quanto tutto quello che questa
amministrazione ha prodotto lo ha ereditato in continuità col passato
più o meno recente e tantomeno la nostra è stata l’opposizione dei
forconi”. Un modo nuovo di intendere e fare la politica che il
capogruppo ha voluto spiegare come la necessità di guardare alla città,
votando anche con la maggioranza per la salvaguardia del bene comune ma
opponendosi, come nel caso dell’approvazione del bilancio di previsione,
quando era impossibile condividerne i contenuti. Una politica di
astensione dalla “guerra dei manifesti” e da un certo modo di intendere
il civico consesso come luogo dove regolare i conti personali. Una presa
di coscienza nel dover “fare di più partendo dai problemi veri della
gente” come nel caso dell’isola ecologica la cui gestione dovrà essere
rivista, la maggiore attenzione al centro ed ai luoghi di condivisione
come villa Italia da ristrutturare, i parchi giochi da mettere in
sicurezza o i dossi da applicare davanti alle scuole, senza riferirsi
necessariamente a grandi opere irrealizzabili e senza trascurare la
tassazione locale, ritenuta troppo onerosa per le tasche dei cittadini.
Una serie di iniziative mirate (sanità, lsu-lpu, differenziata) saranno
presto proposte pubblicamente attraverso una lettera aperta che aprirà
un tavolo di confronto con altre forze politiche e con la società
civile. “Tra quattro anni – ha concluso Spanò – ci presenteremo ai
cittadini con la volontà di aggregare il più possibile forze politiche e
società civile partendo da una base consolidata che ci ha imposto il
dovere di dare rappresentanza e voce a 2015 persone”. Concetto ripreso
da Antonio Baglìo: “Noi tra quattro anni ci saremo e vorremo vincere
perché facciamo politica da società civile. In questo primo anno certo
non ci siamo girati i pollici in consiglio comunale proponendo un altro
modello politico mentre l’atteggiamento della maggioranza è sempre stato
improntato alla chiusura netta nei confronti delle nostre proposte”. Un
anno di purificazione, di metabolizzazione e di ricompattamento della
fila necessario a ricucire un rapporto interno all’associazione “per
ritrovare l’entusiasmo degli amici che ci hanno sostenuto” ha chiarito
Spanò, ma anche all’esterno con i cittadini “il vero termometro” da
considerare. Baglìo ha voluto prendere in esame alcuni punti dell’azione
amministrativa come il bilancio di previsione 2016 “non votato perché
rispecchia il programma della maggioranza”, l’assegno di sopravvivenza
“da noi non approvato in quanto è cosa diversa dal reddito di
cittadinanza”, il servizio civile “incredibilmente sospeso per mancata
copertura finanziaria”, gli lsu-lpu “il comune di Polistena è fuori dal
circuito di reinserimento di questi lavoratori”, la cultura e lo
spettacolo “non basta fare il capodanno in piazza o le corti aperte”, la
movida “occorre far rispettare le regole in maniera equilibrata”, la
Trinità “ci attiveremo per capire se lì c’è davvero qualche problema
strutturale”, le opere pubbliche “con un piano triennale chiaramente
irrealizzabile”, i parcheggi a pagamento “verificheremo davvero se i
cittadini ne vogliono di più”, la differenziata “che non ha portato
nessun beneficio ai cittadini tantomeno al Comune”, la Tari “che è
evidentemente aumentata” e la questione del debito da 300.000 euro che
il Comune ha con la Regione e che potrebbe condizionare e non poco le
future erogazioni in forma di finanziamenti proprio da parte dello
stesso ente regionale.