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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Politica di coesione, De Angelis: “La macrocondizionalità minaccia il futuro delle regioni europee”

Politica di coesione, De Angelis: “La macrocondizionalità minaccia il futuro delle regioni europee”

| Il 22, Nov 2013

“Dal 2014 quegli Stati membri che non dovessero rispettare i vincoli di bilancio determineranno automaticamente la sospensione nell’erogazione delle risorse della politica di coesione destinate alle proprie regioni”

Politica di coesione, De Angelis: “La macrocondizionalità minaccia il futuro delle regioni europee”

“Dal 2014 quegli Stati membri che non dovessero rispettare i vincoli di bilancio determineranno automaticamente la sospensione nell’erogazione delle risorse della politica di coesione destinate alle proprie regioni”

 

 

“Con il voto di oggi, il Parlamento europeo si piega ai diktat dei Paesi del nord
Europa”. Così commenta l’eurodeputato Pd Francesco De Angelis il voto con cui il
Parlamento europeo ha approvato i contenuti dell’accordo inter-istituzionale sul
prossimo periodo di programmazione 2014-2020 della politica di coesione.

“Dal 2014 quegli Stati membri che non dovessero rispettare i vincoli di bilancio
determineranno automaticamente la sospensione nell’erogazione delle risorse della
politica di coesione destinate alle proprie regioni” ha sottolineato l’eurodeputato
Pd, per il quale “questa novità, espressamente voluta dai Paesi rigoristi, non facilita
l´accesso alle risorse comunitarie e anzi snatura il senso profondo e gli stessi
principi ispiratori della coesione europea”.

“Il tema, ancora una volta – ha aggiunto De Angelis – era per noi quello di liberare
l’Europa dai gangli dell’austerità finanziaria, di ricominciare a investire nella
crescita e nell’occupazione”. “Eppure – continua l’eurodeputato – il compromesso
raggiunto non solo conferma i propositi di governance macroeconomica avanzati a più
riprese dalla Germania, ma non tiene neanche in considerazione la nostra proposta,
presentata già molti mesi fa, per una golden rule che sottragga le spese di co-finanziamento
sostenute dagli Stati dal calcolo dei parametri del Patto di stabilità e crescita”.

“In questo lungo percorso, che ha riguardato due anni di intensi negoziati prima
parlamentari e poi inter-istituzionali, la nostra battaglia per una politica di coesione
più equa si è scontrata con l’inflessibilità dei Paesi capitanati dalla Germania,
e a cui – va sottolineato – aveva a suo tempo aderito anche il governo Monti”.

“Per queste ragioni – ha concluso De Angelis – la delegazione Pd non ha avuto altra
scelta che votare contro un compromesso iniquo, che colpisce gli interessi proprio
di quegli Stati e di quelle regioni in cui è più urgente un intervento e un’assunzione
di responsabilità politica da parte dell’Europa: per far ripartire la crescita,
l’innovazione e la buona occupazione”.