Politiche 2018, Conia in lista per LeU La conferma è venuta dallo stesso sindaco dopo le anticipazioni di stampa dei giorni scorsi. La candidatura maturata ufficialmente nell'assemblea regionale di Liberi e Uguali
di Giuseppe Campisi
Cinquefrondi – Si affilano le armi dei partiti in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo. Una data alla cui scadenza mancano poco meno di due mesi e verso la quale si viaggia spediti allestendo una campagna elettorale che sarà caccia aperta all’ultimo voto. I partiti, infatti, saranno chiamati a misurarsi alla luce della nuova legge elettorale di tipo misto “Rosatellum bis” partorita con l’obiettivo di porre fine alla parziale asimmetria delle leggi elettorali per la Camera e per il Senato, entrambe prodotte da interventi della Corte Costituzionale. E se alla Camera 231 seggi saranno assegnati con il sistema maggioritario in altrettanti collegi uninominali, gli altri 386 seggi verranno stabiliti attraverso il sistema proporzionale a cui aggiungere i 12 degli italiani all’estero, eletti con il proporzionale, e quello uninominale della Valle d’Aosta, al Senato 102 seggi saranno assegnati in altrettanti collegi uninominali e i restanti 207 con il sistema proporzionale, mentre anche qui 6 senatori in rappresentanza degli italiani all’estero saranno eletti con il sistema proporzionale. Una decisa sterzata verso le coalizioni, dunque, voluta per suggerire ai partiti di stringere alleanze preelettorali per cercare di allargare la base del consenso per garantire la governabilità (raggiungendo quota 40%, l’unica che consentirebbe di avere i numeri per una solida maggioranza) ed acciuffare (e superare) la doppia soglia di sbarramento prevista: il 3% su base nazionale per la quota proporzionale, sia al Senato che alla Camera (con l’eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento) con l’aggiunta della soglia minima del 10% per le coalizioni (all’interno del quale però almeno una lista deve aver superato il 3%). Altra importanti novità sono quelle relative ai listini corti e bloccati (collegi plurinominali), un’unica scheda elettorale su cui esprimere il voto che non potrà essere disgiunto venendo meno così di fatto la facoltà per l’elettore di scegliere liberamente un partito e un candidato al maggioritario dovendo sottostare forzosamente all’abbinamento candidato-partito. Intanto, mentre a livello nazionale impazzano i sondaggi a livello locale e regionale si aprono le danze delle candidature. E’ di queste ore la conferma ufficiale che «tra i nomi che l’assemblea regionale di Liberi e Uguali ha deliberato come possibili candidati alle elezioni politiche è stato scelto anche il mio» – ha così sciolto il nodo il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia – la cui candidatura per la verità era nell’aria non tanto per i rumors dettati da sondaggi on-line poi riapparsi sugli strilli di alcuni quotidiani nei giorni scorsi –e prontamente smentiti dallo stesso interessato che aveva intravisto il rischio di “bruciare” il proprio nome prima dell’assise regionale – quanto più per il lavorio politico-organizzativo sul territorio che ha visto impegnato l’esponente di Sinistra Italiana specie in fase preparatoria al progetto poi conclamatosi con la premiership di Piero Grasso e confermato nella contestuale dichiarazione di mettersi a disposizione « non arretrando di un solo millimetro rispetto alle mie idee di sempre ed alle lotte che in questa terra ho sempre fatto e sostenuto». Un ritorno alla contesa elettorale nazionale quella di Conia, che si era già imbarcato nell’avventurosa sfida con Rivoluzione Civile dell’ex magistrato Antonio Ingroia con una candidatura alla Camera nel 2013 tornata nella quale raccolse – nel paese che lo vedrà poi sindaco due anni più tardi – 836 voti con il 25,73% dei consensi.