Politiche: cadono prime teste in LeU. Conia non sarà candidato Il sindaco di Cinquefrondi si è riservato di spiegare pubblicamente il proprio dietrofront «nei luoghi e nei momenti opportuni». Spirano, da Roma, venti di dissenso rispetto alle scelte volute dal territorio
di Giuseppe Campisi
Cinquefrondi (RC) – Clamoroso dietrofront del sindaco di Cinquefrondi in merito alla sua candidatura, ritenuta oramai certa, in quanto espressione diretta del territorio e frutto di un attivismo politico che aveva portato Conia ad abbandonare progressivamente Rifondazione Comunista ed approdare a Sinistra Italiana sposando assieme a Nicola Fratoiannile tesi di una nuova sinistra di lotta diventandone un dirigente nazionale del partito per poi imbastire, con Mdp, il progetto unitario di un grande contenitore distintivo di idee come Liberi e Uguali col quale affrontare la prossima tornata elettorale portando avanti, in solitaria, la battaglia per la riaffermazione di una certa impostazione di politiche di sinistra.
Dunque, sembrava tutto pronto. Assemblee nazionali preparatorie, assemblee regionali conoscitive, riunioni provinciali prodromiche alla definizione di nomi e programmi. Ma è nella direzione romana che sarebbero iniziate le prime avvisaglie di mal di pancia che, a cascata, si sarebbero riversati nelle periferie rispetto ad alcune “imposizioni” mal digerite dalla base e dagli esponenti presenti sul territorio calabrese. Su tutti, il nome di Nico Stumpo, candidato visto come l’ennesima imposizione calata dall’alto ed affatto concordata in tempi e modi. Un piccolo terremoto per la formazione guidata da Pietro Grasso le cui scosse telluriche hanno riverberato effetti non secondari e spostato, in Calabria, equilibri già assai delicati.
Scrive a sorpresa Conia: «Non sarò presente in prima persona alle prossime elezioni politiche, né nei collegi uninominali né in quelli plurinominali. Spiegherò le motivazioni nei luoghi e nei momenti opportuni. Per ora un grazie sincero a tutte le persone che sono state giorno e notte con me in questo percorso ed a quelle “poche” persone, associazioni e movimenti che avrebbero voluto che io rappresentassi le loro istanze».Una defezione pesante quella del sindaco di Cinquefrondi, forse frutto delle difficili dinamiche interne nella composizione delle liste e degli accordi interpartitici figlie, quest’ultime, di questi frenetici giorni di assestamento delle liste che, inevitabilmente, porta con sé quotature personali e pesature in termini di visibilità per cercare di strappare, specie al territorio di riferimento, quel necessario consenso che occorre per ottenere i numeri che contano nello scenario parlamentare futuro reso molto fluttuante da una legge elettorale che lascia intravedere la stabilità collocata di traverso sulla strada obbligata degli accordi post-elettorali. Sia come sia – e ne sapremo di più certamente a breve, come anticipato dallo stesso deluso Conia – il sindaco non se ne è andato (almeno per adesso, nda) sbattendo la porta ma ha voluto fare gli auguri al medico coriglianese e coordinatore di Sinistra Italiana in Calabria Angelo Broccolo, capolista al senato, non nascondendo però una punta di amarezza, forse, per come sarebbe stata gestita l’intera vicenda.
«Io continuerò a lottare in prima persona per il territorio e per la mia Calabria, continuerò a credere nelle enormi potenzialità della sua gente, continuerò a credere che non può esistere nulla senza umanità e senza amore, continuerò a credere che la dignità debba prevalere sull’utilità» è stata la chiusura laconica di una defaillance dalle mille sfaccettature che restituisce – quantomeno all’elettorato di riferimento – tanti dubbi e qualche ripercussione evolutiva sul piano politico.