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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Seminara, confiscati beni ad un esponente della cosca Bruzzise L'uomo, Antonio Bruzzise, era stato arrestato nel 2010, nell'ambito dell'operazione "Cosa mia" - ULTIMI AGGIORNAMENTI

Seminara, confiscati beni ad un esponente della cosca Bruzzise L'uomo, Antonio Bruzzise, era stato arrestato nel 2010, nell'ambito dell'operazione "Cosa mia" - ULTIMI AGGIORNAMENTI
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La Polizia di Stato ha messo a segno un ulteriore attacco ai patrimoni illecitamente acquisiti da soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta.
Nella mattinata odierna, infatti, è stata data esecuzione a un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale – Sezione Misure di prevenzione di Reggio Calabria, originato da una proposta del Questore di Reggio Calabria, effettuata sulla scorta di un’articolata attività di natura patrimoniale svolta dalla locale Divisione Anticrimine.
Il citato provvedimento ha interessato beni riconducibili a BRUZZISE Antonio cl. ’67, tratto in arresto in data 08/06/2010 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione denominata “COSA MIA”, che ha coinvolto, tra gli altri, i maggiori esponenti delle ‘ndrine dei “Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano” di Palmi e quelle contrapposte dei “Bruzzise-Parrello”, operanti nella Frazione di Barritteri di Seminara, accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, finalizzata al controllo e alla gestione degli appalti pubblici relativi ai lavori di ammodernamento del V macrolotto dell’autostrada A3, nel tratto compreso tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla.
In particolare, BRUZZISE Antonio, attualmente detenuto, è stato condannato in primo grado dalla Corte di Assise di Palmi alla pena di anni 16 di reclusione, per aver preso parte, in qualità di organizzatore, all’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “Bruzzise”.

Le indagini patrimoniali, condotte dal locale Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine, hanno dimostrato la sproporzione tra i redditi percepiti dal proposto e il patrimonio a lui direttamente o indirettamente riconducibile, frutto del reimpiego di capitali illeciti.
Il Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, accogliendo le risultanze delle suddette investigazioni, ha disposto la confisca dei seguenti beni:
– 1 appartamento e 1 immobile adibito ad autorimessa, ubicati a San Giorgio di Mantova (MN);
– 1 terreno, composto da lotto area edificabile e fabbricato rurale, ubicato a San Giorgio di Mantova (MN);
– impresa individuale “Macrì Maria Teresa”, con sede a Seminara (RC), operante nel settore del trasporto di merci su strada;
– 7 beni mobili registrati (semirimorchi e trattori stradali), strumentali all’attività dell’impresa “Macrì Maria Teresa”.

Il valore del patrimonio confiscato ammonta complessivamente a circa un milione di euro.