Polizia locale, la solidarietà di Rosanna Scopelliti (Nuovo centrodestra)
redazione | Il 03, Dic 2013
Per le ingiuste discriminazioni legislative nei confronti degli operatori di Polizia locale
Polizia locale, la solidarietà di Rosanna Scopelliti (Nuovo centrodestra)
Per le ingiuste discriminazioni legislative nei confronti degli operatori di Polizia locale
Roma – “Fra pochi giorni saranno trascorsi due anni dal
D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, varato dal Governo Monti, coordinato con la
Legge di conversione 22 dicembre 2011 n. 214. Con questa Legge, recante
‘Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei
conti pubblici’, nata in un momento drammatico per il nostro Paese, sono
stati previsti tagli di bilancio a volte necessari, a volte dolorosi ma
indispensabili, ma anche tagli che colpiscono nei propri diritti alcune
categorie di cittadini. E’ il caso della norma riguardante l’abrogazione
della dipendenza dell’infermità e delle spese di degenza per causa di
servizio, con conseguente equo indennizzo e pensione privilegiata per i
pubblici dipendenti. Il Governo Monti, nel varare questa norma, ha
ovviamente escluso dal suo ambito, a causa della specificità e del rischio
incolumità insito nel compito, il personale appartenente al comparto
sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. Ma il Governo non
si è accorto di aver ‘dimenticato’ di inserire tra il personale giustamente
non soggetto alla norma suddetta tutti gli agenti, i funzionari ed i
dirigenti della Polizia Locale (già Corpo dei Vigili Urbani). Per questo
motivo, ormai da due anni, se un agente della Polizia Locale viene ferito
in servizio non ‘merita’ l’accertamento della dipendenza dell’infermità da
causa di servizio, né il rimborso delle spese di degenza per causa di
servizio, né la pensione privilegiata, né l’equo indennizzo come avverrebbe
in caso di ferimento, in identiche situazioni, di un appartenente alla
Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Guardia
Forestale o alla Polizia Penitenziaria. E’ evidente che si tratta di
un’ingiustizia intollerabile ed, a mio avviso, anche incostituzionale
violando persino la Carta Comunitaria dei diritti sociali fondamentali
adottata dall’UE. Tutto questo è possibile perchè la Polizia Locale non
rientra nelle cosiddette “forze dell’ordine” per effetto della Legge 1
aprile 1981 n. 121, che l’ha relegata nell’ambito di tutti gli altri
dipendenti degli Enti Locali. Questa Legge è obsoleta ed in tutta evidenza
da abrogare. Infatti sono ormai numerose le sentenze che riconoscono la
specificità dei compiti della Polizia Locale rispetto agli altri dipendenti
degli Enti Locali, avendo essa, come ci ricorda anche l’Associazione
Comandanti ed Ufficiali di Polizia Locale ANCUPM, funzioni di Polizia
Giudiziaria, di Polizia stradale, di Pubblica Sicurezza, di prevenzione e
repressione dei reati in ambito urbanistico, edilizio, commerciale,
ambientale e molto altro”.
“Esprimo quindi la mia piena solidarietà a tutti gli agenti, funzionari e
dirigenti della Polizia Locale per l’ingiusta discriminazione che stanno
sopportando con grande dignità e rispetto della divisa indossata, pur
essendo una grave ferita ai loro diritti quella inferta da uno Stato troppo
spesso distratto nei confronti di chi porta una divisa, e dichiaro la mia
disponibilità, in collaborazione con le organizzazioni di categoria, a
partire dall’ANCUPM, a sollevare questa problematica sia nell’Aula della
Camera dei Deputati, interrogando il Governo, sia a predisporre una
proposta di Legge che modifichi la Legge n. 121/1981 provvedendo ad
includere tra le Forze dell’ordine, o comunque ad averne gli stessi
benefici di legge, come merita, anche la Polizia Locale, sanando così gli
effetti nefasti della citata Legge n. 214/2011″.