Arlacchi: “Dopo Pompei rischio commissariamento internazionale patrimonio culturale dell’Italia”
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Arlacchi: “Dopo Pompei rischio commissariamento internazionale patrimonio culturale dellItalia”
«Il ministro Bondi non si assume alcuna responsabilità del disastro di Pompei dellaltro giorno, e non si rende conto che Pompei, come Venezia, Firenze, Roma e i capolavori artistici dellItalia non sono nostre proprietà ma patrimonio dellumanità, nel senso che appartengono ai cittadini del pianeta, i quali hanno il diritto-dovere di proteggerli», dichiara Pino Arlacchi, europarlamentare PD e promotore del progetto Magna Grecia per la valorizzazione delleredità greca nel Mezzogiorno. «Andando di questo passo, e con i nuovi crolli preannunciati dallo stesso Bondi, ci troveremo di fronte al ritiro della delega assegnata all Italia dalla comunità internazionale per la tutela di beni non riproducibili, ed essenziali per la conservazione della storia, della cultura e dellidentità stessa del genere umano. LUnione Europea, lUnesco, o le Nazioni Unite finiranno per pretendere di gestire direttamente i tesori che si trovano sul nostro territorio», continua Arlacchi. «Daltra parte, entità come le nostre città darte e lintero museo allaperto costituito dal Bel Paese non sono il semplice prodotto del genio italico, ma il risultato di uninterazione plurimillenaria con lOriente e con il mondo arabo, avvenuta attraverso commerci e conquiste. Roma, Venezia e mille altre tesori non esisterebbero senza linterazione con sistemi-mondo complessi. Il nostro patrimonio artistico e la stessa civiltà italiana sono la sintesi di mille influenze e di mille storie. Sono letteralmente e non metaforicamente patrimonio dell umanità, che le ha costruite, e che di fronte al perdurare dellincuria italiana può decidere di gestirseli da sé», conclude Arlacchi.
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