Ponte sullo Stretto? Per Nucera è una follia Per il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale bisognerebbe guardare ai "problemi veri che affliggono i meridionali, piuttosto che dedicarsi a progetti economicamente insostenibili, inutili da ogni punto di vista, tecnologicamente pericolosi"
“La proposta di ripescare il Ponte sullo Stretto mentre il Mezzogiorno è socialmente stremato, è una battuta infelice. Un diversivo che, purtroppo, lascia intendere che nel Governo e specificamente in alcuni suoi ministri, non vi è alcuna volontà e capacità di affrontare e risolvere i problemi reali del Mezzogiorno. Al Governo – afferma il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Gianni Nucera – e segnatamente al ministro Alfano, propugnatore della mega infrastruttura già costata al Paese un occhio della testa, consigliamo prudenza. Perché i tempi sono difficili e la gente è amareggiata. E soprattutto, consigliamo più attenzione ai problemi veri che affliggono i meridionali, piuttosto che dedicarsi a progetti economicamente insostenibili, inutili da ogni punto di vista, tecnologicamente pericolosi e, peggio ancora, inclini a rovinare uno dei paesaggi tra i più affascinanti del mondo qual è lo Stretto di Messina”. Aggiunge Nucera: “C’è da realizzare il reddito minimo e sostenere con immediatezza sei milioni di famiglie in povertà; e, in particolare in Calabria, l’aumento della povertà ed il degrado complessivo dei servizi pubblici, ad incominciare dai servizi socio-sanitari, richiedono allo Stato un mutamento delle politiche economiche più attento ai bisogni delle persone in carne ed ossa e maggiore accortezza negli annunci di opere faraoniche quando tantissime famiglie non sanno più come sbarcare il lunario. L’idea del Ponte – spiega Nucera – è figlia di un’economia creativa, speculativa e spesso mortificante per l’imprenditoria sana, che ha generato la crisi internazionale tuttora in corso, ed è legata ad una filosofia vecchia ed arretrata dello sviluppo. Una trovata inopportuna e maldestra che si sovrappone all’urgenza di concentrare le risorse pubbliche e private per una progettualità realistica del rilancio dello sviluppo produttivo e dell’occupazione in questa parte del Paese”.