Portare la Calabria e Reggio al governo del paese
redazione | Il 07, Feb 2013
E’ questo l’obiettivo che si è posto il Pd. Ed è in quest’ottica che i Giovani democratici nel tardo pomeriggio di ieri al bar “Vittorio Emanuele” hanno dato vita all’ennesima iniziativa della propria campagna d’ascolto finalizzata all’individuazione di problemi e prospettive, alla quale hanno dato il proprio contributo di idee i candidati reggini del Pd al Senato e alla Camera
Portare la Calabria e Reggio al governo del paese
E’ questo l’obiettivo che si è posto il Pd. Ed è in quest’ottica che i Giovani democratici nel tardo pomeriggio di ieri al bar “Vittorio Emanuele” hanno dato vita all’ennesima iniziativa della propria campagna d’ascolto finalizzata all’individuazione di problemi e prospettive, alla quale hanno dato il proprio contributo di idee i candidati reggini del Pd al Senato e alla Camera
Portare la Calabria e Reggio al governo del paese è l’obiettivo che si è posto il Pd. Ed è in quest’ottica che i Giovani democratici nel tardo pomeriggio di ieri al bar “Vittorio Emanuele” hanno dato vita all’ennesima iniziativa della propria campagna d’ascolto finalizzata all’individuazione di problemi e prospettive, alla quale hanno dato il proprio contributo di idee i candidati reggini del Pd al Senato (Marco Minniti) e alla Camera (l’esponente Gd Cristina Commisso, Consuelo Nava, Elisabetta Cannizzaro). I giovani, insieme ai più grandi, hanno ragionato sulla proposta del Pd per l’Italia e, ovviamente, per la Calabria e per Reggio. A parteciparvi, oltre al dirigente nazionale Gd Antonino Castorina e al segretario provinciale Gd Francesco Danisi, sono stati anche il consigliere regionale Pd Nino De Gaetano e l’ex portavoce del centrosinistra al Comune di Reggio Massimo Canale. «La Calabria è stata succube del governo filo leghista di Berlusconi, basti pensare allo scippo dei fondi Fas. Scopelliti non si è mai opposto. C’è bisogno di un governo nazionale che metta al centro dell’agenda politica il Sud e la Calabria – è stata l’introduzione di Danisi – Scilipoti è la punta di diamante del Pdl in Calabria, Arena è stato candidato a sua insaputa, la Scopelliti professionista dell’antimafia sta nel Pdl di Dell’Utri. Le nostre, invece, sono candidature autorevoli, giovani, al femminile e dalla società civile». La Commisso ha spiegato come la propria candidatura «vuole essere uno stimolo per i giovani. Essa vuole far capire loro che il Pd è un partito inclusivo che ascolta e valorizza le nuove generazioni, anche nelle liste. E fa la stessa cosa con le donne: il 40% delle presenze del nostro partito in Parlamento sarà rosa». Per Castorina, che ha testimoniato l’ambizione di Gd e Pd a raccogliere il voto delle nuove generazioni soffermandosi su questioni come il lavoro, ha anche dato una rilevanza locale al voto affermando che quello per il Pd «è un valore aggiunto per farci ritornare al governo della Calabria e di Reggio. Il Pd ha dimostrato di avere risorse forti e propositive come Canale e Falcomatà che hanno battagliato per democrazia e legalità al Comune». «Il Comune è stato sciolto per mafia. Fra un anno e mezzo si tornerà alle urne. Bisognerà governare la città – ha detto Canale, che ha lanciato un’imminente mobilitazione del Pd nelle diverse realtà comunali – quindi non bisognerà limitarsi a prendere le distanze da un modello, ma essere capaci di proposte alternative. Il Pd è una grande opportunità perché offre idee reali di cambiamento». «Bisogna vincere per cambiare ingiustizie in Calabria come le migliaia di lavoratori senza certezze. E per evitare che migliaia di giovani emigrino perché senza opportunità. Si crei occupazione e si dia il salario sociale – le parole di un De Gaetano che ha anche toccato punti nazionali come la scuola – il voto per il centrosinistra deve essere un campanello d’allarme per Scopelliti perché la sanità è allo stremo e la Calabria ultima per l’utilizzo di fondi europei. Grande Sud è una lista finta del governatore: chi la vota, sceglie la Lega. Che il voto per noi sia un preavviso di sfratto per Scopelliti e l’inizio del cambiamento». Per la Cannizzaro «il Pd mette in campo un programma fattivo e diverso da quello degli altri ed ha tutte la carte il regola per vincere e trasformare l’Italia e la Calabria». «Vivo con imbarazzo le domande dei miei studenti che mi chiedono consigli su dove emigrare. Bisogna puntare su istruzione, formazione, ricerca e cultura, perché senza di queste si va da nessuna parte, e far sentire i nostri giovani cittadini degli Stati Uniti d’Europa – l’intervento della Nava – il Pd, che ha lavorato al cambio della sua classe dirigente, si sta impegnando anche in questa direzione». A concludere, Minniti. «Si è davanti alla scelta fra la nostra voglia di riscatto e rinascita e la stessa minestra fatta da promesse di marinaio. Il Pd e il centrosinistra parlano chiaro, dicono la verità e si assumono le proprie responsabilità. Occorre coniugare rigore, crescita e giustizia sociale. Solo una forza riformista come la nostra può farlo. Avanziamo proposte come un piano straordinario per le risorse per lo sviluppo caratterizzata, ad esempio, dall’allentamento del patto di stabilità per i comuni virtuosi e dalla riduzione di tasse per le imprese che creano occupazione – il pensiero del capolista al Senato, che ha messo in risalto il fatto che il Pdl, a differenza del Pd, non ha rinnovato confermando l’80% dei propri parlamentari uscenti e come il Pd avrà la deputazione più giovane – siamo per uguaglianza, pari opportunità e una società aperta. L’idea di società aperta è da difendere perché l’Italia è sempre più ingessata e gelatinosa. Invece tutti devono essere agli stessi blocchi di partenza, poi chi è più bravo andrà più avanti. Quello del Pd è un rinnovamento profondo».