Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Porto di Gioia Tauro, la fine di un sogno?

Porto di Gioia Tauro, la fine di un sogno?

| Il 08, Mag 2011

LA NOTA- Trieste e  Ravenna in Italia, Tangeri e Porto Said nel mediterraneo sanciscono la fine di un grande progetto di sviluppo economico iniziato nel 1995

di Nino Bixio

Porto di Gioia Tauro, la fine di un sogno? 

Porto di Gioia Tauro, la fine di un sogno?
 
 
 
 
 
 
 
 
Il Graduale e costante abbandono iniziato già da alcuni anni quando il Gruppo Contship non fece nulla per trattenere Grand  Alliance a Gioia Tauro e con la successiva apertura del porto di Tangeri.
 
Nuovi investimenti  invece concretamente si materializzano sul porto di Ravenna dove Contship Italia investirà nei prossimi anni alcune centinaia di milioni di euro. Di Trieste ormai sappiamo tutto oltre un miliardo di euro investiti per creare il piuù grande porto europeo di Tranhipement oltre a quello logistico e commerciale
 
 
 
La dichiarazione del Ministro Matteoli secondo ciu c’è la necessita di collocare 00 lavoratori in cassa integrazione in aiuto alla MCT Spa la dice lunga sulle complicità di un aparte delle istituzioni innteressati solo a sviluppare il nord del paese trascurando la calabria è il suo porto.Qual’è necessità si intravede per richiedere la cassa integrazione? nei primi mesi del 2011 il porto di Gioia Tauro rispetto ai primi mesi del 2010 ha aumentato il volume di movimentazione dei Teus de l 10%.
 
 
 
 
 
 
La verità è che non esiste un progetto strategico per Gioia Tauro.ontship Italia  alla quale conviene confermare la propria presenza su Gioia Tauro soltanto per mantenere inalterato il suo monopolio sulle banchine del porto affinchè non si insedino eventuali concorrenti. Come calabresi chiediamo con forza che governo, regione e autorità portuale intervengono con decisione per chiedere alla Mct i programmi di sviluppo e la pianificazione industriale
Noi chiediamo con forza invece che  Governo, Regione e Autorità Portuale di rivedere le concessioni delle banchine dello scalo di Gioia Tauro
 

Trieste e  Ravenna in Italia, Tangeri e Porto Said nel mediterraneo sanciscono la fine di un grande progetto di sviluppo economico iniziato nel 1995

 

di Nino Bixio

 

 

 

GIOIA TAURO – Il Graduale e costante abbandono iniziato già  alcuni anni fa quando il Gruppo Contship non fece nulla per trattenere Grand  Alliance a Gioia Tauro e con la successiva apertura del porto di Tangeri. Nuovi investimenti  invece concretamente si materializzano nel porto di Ravenna dove Contship Italia investirà nei prossimi anni alcune centinaia di milioni di euro. Di Trieste ormai sappiamo tutto oltre un miliardo di euro investiti per creare il più grande porto europeo di Trashipement oltre a quello logistico e commerciale

La dichiarazione del Ministro Matteoli secondo cui  c’è la necessita di collocare 200 lavoratori in cassa integrazione in aiuto alla MCT Spa la dice lunga sulle complicità di una parte delle istituzioni interessati solo a sviluppare il nord del paese trascurando la Calabria è il suo porto.

Qual’è necessità si intravede per richiedere la cassa integrazione? Nei primi mesi del 2011 il porto di Gioia Tauro rispetto ai primi mesi del 2010 ha aumentato il volume di movimentazione dei Teus del 10%.

La verità è che non esiste un progetto strategico per Gioia Tauro.

Contship Italia  alla quale conviene confermare la propria presenza su Gioia Tauro soltanto per mantenere inalterato il suo monopolio sulle banchine del porto affinchè non si insediano eventuali concorrenti. Come calabresi chiediamo con forza che Governo, Regione e Autorità Portuale intervengono con decisione per chiedere alla Mct i programmi di sviluppo e la pianificazione industriale, oltre a rivedere le concessioni delle banchine dello scalo di Gioia Tauro.

redazione@approdonews.it