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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 24 DICEMBRE 2024

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Porto di Gioia Tauro, Pd: “Singolare la posizione di Raffa”

Porto di Gioia Tauro, Pd: “Singolare la posizione di Raffa”

| Il 10, Mag 2011

Il candidato alla Presidenza della Provincia di Reggio Calabria avrebbe dovuto preoccuparsi del futuro del porto di Gioia molto tempo prima quando per mesi il Partito Democratico e le Organizzazioni Sindacali denunciavano da una parte la latitanza del Governo nazionale dai problemi della più grande infrastruttura portuale del Mezzogiorno e dall’altra  la sudditanza della Giunta regionale

Porto di Gioia Tauro, Pd: “Singolare la posizione di Raffa”

Il candidato alla Presidenza della Provincia di Reggio Calabria avrebbe dovuto preoccuparsi del futuro del porto di Gioia molto tempo prima quando per mesi il Partito Democratico e le Organizzazioni Sindacali denunciavano da una parte la latitanza del Governo nazionale dai problemi della più grande infrastruttura portuale del Mezzogiorno e dall’altra  la sudditanza della Giunta regionale

 

 

GIOIA TAURO – E’ davvero singolare la posizione del dottor Giuseppe Raffa, candidato alla Presidenza della Provincia di Reggio Calabria, che si dice “preoccupato” dalle parole pronunciate dal Ministro delle Infrastrutture, Altiero Matteoli, che ha di fatto annunciato gli esuberi e la cassa integrazione per 200 lavoratori del Porto di Gioia Tauro.

Il dottor Raffa avrebbe dovuto preoccuparsi del futuro del porto di Gioia molto tempo prima quando per mesi il Partito Democratico e le Organizzazioni Sindacali denunciavano da una parte la latitanza del Governo nazionale dai problemi della più grande infrastruttura portuale del Mezzogiorno e dall’altra  la sudditanza della Giunta regionale.

Per mesi, inascoltati, le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto un tavolo nazionale di confronto per affrontare in maniera seria le problematiche del porto di Gioia Tauro ma senza alcuna risposta da parte del Ministro Matteoli e del Presidente del Consiglio Berlusconi.

Dov’era il Presidente della Giunta regionale, Scopelliti, quando, anche nelle ultime settimane, veniva lanciato l’allarme sulle difficoltà del porto? Dov’era il dottor Raffa? Perché non hanno protestato quando le risorse sulla portualità venivano destinate da parte del governo di centro destra ai porti del Nord del Paese? Dov’erano quando le piattaforme logistiche venivano programmate dappertutto tranne che a Gioia Tauro? Dov’erano quando le risorse destinate alle aree sottoutilizzate, i FAS appunto, venivano dirottate dal governo di centro destra verso il Nord, cedendo al ricatto della Lega?

Avrebbero dovuto porre condizioni ben precise al Governo nazionale per il rilancio del porto e dell’area retro portuale, ed invece adesso, come se fossero scesi dalla luna, si dicono “preoccupati” per la cassa integrazione!

Avrebbero, invece, dovuto sentire l’esigenza di richiedere anche loro un confronto serio con tutti gli interlocutori, per conoscere  le volontà reali e chiedere al Governo nazionale un intervento serio su Maersk. Ed invece nulla. Non solo, ma anche gli interventi previsti dal tanto decantato APQ, una parte dei quali peraltro già in corso, rischiano di non servire più a niente, di restare ulteriori cattedrali nel deserto.

Infine, siamo stupefatti dell’impegno del dott. Raffa di richiedere dopo le elezioni un tavolo nazionale sul porto. Sì, stupefatti perché il candidato del centro-destra dimentica che la proposta di un tavolo nazionale sul trasporto ferroviario e sulla metropolitana leggera era già stata avanzata nel gennaio scorso dal Partito Democratico e dalle organizzazioni sindacali. Il dott. Raffa impegnandosi in quell’occasione ad incontrare il Ministro e ad attivare quel tavolo tornò da Roma con un pugno di mosche in mano. Altro che filiera virtuosa, se questa è la considerazione che ha il Governo nazionale del centro-destra reggino e calabrese c’è da stare seriamente preoccupati, non solo per il futuro dei lavoratori del porto di Gioia Tauro ma per quello dei cittadini reggini e calabresi.

Quanto al dottor Raffa, per ora si preoccupi dei pignoramenti che la sua amministrazione non è in grado di pagare e veda di trovare soluzioni per fare fronte ai milioni di debiti che il comune da lui amministrato ha nei confronti di imprese, fornitori, lavoratori ed operatori economici della città e che, purtroppo, stanno strangolando l’economia cittadina.

redazione@approdonews.it