Porto di Gioia Tauro, Raffa contrari alla cassa integrazione
redazione | Il 10, Mag 2011
Ipotizzato dopo che la societa’ di transhipment Maersk ha assunto, a partire dal luglio prossimo, la decisione di tagliare il collegamento con il grande hub calabrese
Porto di Gioia Tauro, Raffa contrari alla cassa integrazione
Ipotizzato dopo che la societa’ di transhipment Maersk ha assunto, a partire dal luglio prossimo, la decisione di tagliare il collegamento con il grande hub calabrese
GIOIA TAURO – ”Non siamo assolutamente d’accordo sul provvedimento di cassa integrazione per le maestranze del porto di Gioia Tauro, ipotizzato dopo che la societa’ di transhipment Maersk ha assunto, a partire dal luglio prossimo, la decisione di tagliare il collegamento con il grande hub calabrese”. Sono queste le parole di Giuseppe Raffa, sindaco ff di Reggio Calabria e candidato del centrodestra alla presidenza della provincia di RC, in merito alla possibilità di eventuali esuberi, paventata dal ministro Matteoli, dovuti alla diminuzione dei volumi commerciali. ”La cassa integrazione per i portuali dello scalo gioiese ci preoccupa: gravi i risvolti socio- occupazionali che una decisione del genere, inevitabilmente, potrebbe produrre in un’area caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione. Non solo non siamo d’accordo, ma rivendichiamo un’inversione di tendenza da parte dell’amministratore delegato di MCT, terminalista dello scalo marittimo, tramite l’avvio di un’attivita’ sinergia con le istituzioni e i sindacati che consenta una maggiore tutela delle maestranze. Non e’ possibile che la Calabria continui a pagare per la depressione economica e rimanere vittima di una concorrenza la cui ratio sfugge a qualsiasi logica imprenditoriale. Se la notizia dovesse essere confermata – e cioe’ se la Maersk dovesse lasciare Gioia Tauro – ci troveremmo di fronte alla dimostrazione concreta del fallimento delle politiche di sviluppo del porto. Ci auguriamo che il nuovo amministratore delegato di MCT, Domenico Bagala’, sia per la sua appartenenza territoriale sia per la sua competenza manageriale, sappia invertire l’attuale strategia che, al momento, non riesce ad arginare la concorrenza dei porti nordafricani, in particolare quello di Port Said. Non e’ pensabile il ridimensionamento, a vari livelli, di una struttura quale il porto di Gioia Tauro che, per la sua posizione strategica nel Mediterraneo e per le sue potenzialita’, rappresenta un importante volano di sviluppo dell’intera Calabria. Non siamo disposti a subire ulteriori diktat: per questo il nostro futuro ruolo istituzionale ci obbliga ad esercitare un’azione di stimolo e di supporto per dire no al depauperamento del porto e, soprattutto, alla diminuzione dei livelli occupazionali dovuti a strategie che non tengono conto del territorio e delle professionalita’ che esso esprime”.
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