“Porto Vibo Marina: promesse non mantenute da Oliverio” Lo dichiara Antonino Roschetti, consigliere comunale Pd Vibo Valentia
Riceviamo e pubblichiamo
E’ ormai risaputo che il territorio vibonese è un territorio ad alto ad alto rischio occupazionale (con un livello di disoccupazione che ormai si attesta intorno al 35%) che nasconde una crisi economica che presto potrebbe diventare irreversibile. Nonostante ciò, abbiamo un’infrastruttura portuale che potrebbe rappresentare una vera e propria opportunità di sviluppo socio economico ed occupazionale, per l’intero territorio. Ad oggi il porto di Vibo Marina, si presenta come porto “Polifunzionale” in quanto oltre ad essere un porto commerciale ( grazie alla presenza dei Depositi Costieri); ha la più importante flotta peschereccia della Regione; un importante polo diportistico, ( grazie anche alla sua posizione geografica che lo rende baricentrico rispetto alle Isole Eolie );
ha tutte le potenzialità per poter svolgere un ruolo di primo piano come scalo crocieristico, ( sfruttando le risorse naturali del proprio territorio ).
A mio avviso, però, nonostante la sua POLIFUNZIONALITA’ sia una risorsa sulla quale scommettere, ad oggi il porto si presenta come un porto isolato a se stesso. Non solo, ma le attività economiche svolte dallo scalo, risultano essere sfilacciate tra di loro. La priorità da affrontare nell’immediatezza, è la “Messa in Sicurezza” del porto, ossia la realizzazione di un “Progetto di sicurezza integrato” che segua la logica di quelle che sono le sue esigenze strutturali. Ad oggi il vero problema è che l’infrastruttura portuale ha un pescaggio bassissimo di 5/6metri, per cui le navi mercantili che entrano in porto, vengono caricate al 50% della loro portata massima, (e ciò al fine di evitare il rischio di insabbiamento).
Questo handicap, riduce notevolmente lo sviluppo economico e commerciale del porto. Pertanto, gli interventi da eseguire nell’immediatezza sono: innanzitutto, il prolungamento del “Molo Foraneo”, al fine di contrastare i fenomeni di risacca interna e di atterramento dei fondali; è inutile dragare di continuo il porto, se in presenza di venti di maestrale lo stesso si ritorna a riempire di sabbia. Il primo intervento da fare dovrebbe essere pertanto, il prolungamento del Molo Foraneo di circa 200/300 metri, in direzione Caposuvero, al fine di contrastare definitivamente i fenomeni di risacca; la messa in sicurezza delle banchine, con particolare riferimento alla Banchina Commerciale, visto che in caso di cedimento strutturale, non si potrebbero garantire neppure le esigue attività attualmente esistenti (che pur sempre un minimo di reddito al territorio lo producono).
Ed infine il dragaggio dei fondali, con particolare riferimento alla Banchina Bengasi e all’area Accosti Petroli
Concludento, con l’adeguamento dei fondali ed il potenziamento delle banchine, si potrebbe creare un infrastruttura portuale funzionale in grado di potersi interfacciare in maniera efficiente anche con il retro porto, e quindi con il Polo Industriale General Electric , rappresenta una potenziale ricchezza per il nostro territorio (ricordiamo che in passato il Nuovo Pignone, aveva alle proprie dipendenze circa 600 unità, con un indotto stimato di circa 1.200 persone). Con grande rammarico, però, mi duole affermare che il porto di Vibo Marina e le sue politiche di sviluppo sono state oggetto di centinaia di campagne elettorali e che al di là dei buoni propositi, ad oggi, nulla è stato fatto di concreto. Da consigliere comunale del PD, con grande rammarico devo affermare che in questi tre anni di governo regionale, la giunta Oliverio non si è affatto distinta dai suoi predecessori.
Fa male affermare questo, ma purtroppo di fronte alla realtà dei fatti non si può far finta di niente. Lo scorso anno, nel mese di Luglio, organizzammo come gruppo Pd, proprio in ambito portuale, un importante iniziativa finalizzata ad attivare tutte quei processi a supporto del potenziamento e dello sviluppo dello scalo portuale.
In quell’occasione furono invitati sia l’Assessore Regionale Russo che il Presidente Oliverio, i quali presero impegni precisi sul territorio promettendo interventi pari a 14 milioni di euro relativi alla MESSA IN SICUREZZA del porto ed al consolidamento delle banchine. Come mai a distanza di un anno non è stato fatto nulla? Che fine hanno fatto questi soldi? Le promesse si fanno quando si è nelle condizioni di poterle mantenere e non senza avere certezze.
Antonino Roschetti, consigliere comunale Pd Vibo Valentia