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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Premier: “Fisco presto riforma”. D’Alema: “Solo parole”

Premier: “Fisco presto riforma”. D’Alema: “Solo parole”

| Il 11, Giu 2011

Italiani disgustati dalla politica per colpa dei media

Premier: “Fisco presto riforma”. D’Alema: “Solo parole”

Italiani disgustati dalla politica per colpa dei media

 

(ANSA) ROMA – “Siamo subissati di annunci. Dai ministeri alle grandi riforme… siamo abituati a non prendere sul serio queste proposte”. Così Massimo D’Alema commenta l’annuncio fatto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del varo di una riforma fiscale entro l’estate. Una riforma, ricorda l’esponente del Pd ai microfoni di Sky Tg24, che era già stata annunciata: “non era vero allora, non è vero adesso” tanto più che oggi il “governo è diviso, debole e incapace”. L’ex premier guarda anche con preoccupazione al fatto che “il governo ha sottoscritto impegni seri con l’Europa che non sembra voglia rispettare. Truccano le cifre – aggiunge – e questo è grave”. Quanto, infine, alla manutenzione dei conti pubblici e alla prossima manovra economica, D’Alema chiede che l’Esecutivo “faccia chiarezza su cosa vuole fare per mettere a posto i conti poi – spiega – noi abbiamo le nostre proposte che comportano cambiamenti veri. Bisogna prendere sul serio l’evasione fiscale e intervenire sulle rendite finanziarie” osserva sottolineando comunque che “le riforme a costo zero non esistono se non nelle chiacchiere di Berlusconi”. MANOVRA: 10 MLD FINO 2012, PRIMA ESTATE DELEGA FISCO – La manovra peserà per 10 miliardi da qui al 2012: 3 per il ‘mantenimento’ 2011 e il rifinanziamento di alcune leggi di spesa solo parzialmente ‘alimentate’ per i primi mesi dell’anno in corso. Gli altri 6-7 miliardi (lo 0,6-0,7% del Pil) dovrebbero essere sul 2012. E così a seguire negli anni successivi (fino al 2014) con un effetto che cumulato porterà ad un intervento complessivo di circa 40 miliardi. Prima dell’estate arriverà anche la delega sulla riforma fiscale, che di fatto sarà un collegato alla legge di Stabilità in arrivo, come prevede la riforma dei conti pubblici, a fine settembre-inizio ottobre. E’ lo stesso premier, Silvio Berlusconi, a ‘certificare’ le cifre dopo alcuni giorni di confronto, non sempre sereno, con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti e i rappresentanti del Carroccio. Così mentre il presidente uscente della Bce, Jean-Claude Trichet, incita i paesi di Eurolandia a rafforzare gli obiettivi di bilancio attraverso “concrete misure di consolidamento” e dunque anche manovre correttive, il premier fornisce il timing: il grosso della manovra per raggiungere il pareggio di bilancio, o quasi, nel 2014 sarà quindi ‘spalmato’ negli anni successivi.

Si andrà avanti con manovre da 0,6-0,7% di Pil, ovvero 6-7 miliardi l’anno. Tra le novità offerte oggi, dopo giorni di voci e illazioni, anche quella sull’arrivo della delega fiscale con la quale il Governo punta a ridurre (ma a fine legislatura) anche il peso delle tasse. E in questo caso tiene ancora l’ipotesi più volte circolata di spostare la tassazione dalle persone alle cose. Cioé: meno Irpef e più Iva. Ma non solo. Tornando alla manovra l’effetto cumulato delle singole manovre sui diversi anni (3 miliardi sul 2011, e 7 sui tre anni successivi) porterebbero ad un intervento complessivo pari ai famosi 40 miliardi inizialmente ipotizzati. Per il 2011 c’é da ‘alimentare’ alcune misure come le missioni internazionali all’estero oppure l’esenzione dei ticket sanitari che il ‘milleproroghe’ ha finanziato ma solo fino ad aprile. Tra gli interventi oggi da segnalare quello del leader degli industriali, Emma Marcegaglia che chiede una riforma fiscale “a parità di pressione fiscalé” e fornisce una sua ricetta: abbassare le tasse su imprese e lavoratori, aumentando di qualche punto l’Iva, aumentando la tassazione sulle rendite finanziarie, e facendo la lotta all’evasione fiscale”. La delega fiscale, l’annuncio del premier che arriverà prima della pausa estiva, è presa con scetticismo dalle opposizioni, ma anche senza ostracismi. “E’ il famoso fisco per l’Estate…” scherza il leader Pd, Pier Luigi Bersani che però aggiunge: “Alla buon’ora. Noi abbiamo le nostre idee sul fisco e se possiamo discuterne seriamente siamo sempre pronti. Se inventano il solito ballon d’essai non siamo disposti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il leader Udc Pier Ferdinando Casini: ” Aspettiamo di vedere le carte, se non sono fumogeni ma cose serie daremo un contributo costruttivo”.

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