Presentato a Lamezia il “Piano di azione e coesione – Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti”
redazione | Il 18, Mag 2013
Il Pac riguarda tutte le regioni dell’obiettivo convergenza, ossia Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e mira a contribuire al rafforzamento della filiera ordinaria dei servizi di cura, favorendo la programmazione territoriale e la gestione unitaria delle risorse
Presentato a Lamezia il “Piano di azione e coesione – Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti”
Il Pac riguarda tutte le regioni dell’obiettivo convergenza, ossia Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e mira a contribuire al rafforzamento della filiera ordinaria dei servizi di cura, favorendo la programmazione territoriale e la gestione unitaria delle risorse
Il Centro Agroalimentare “Fondazione Terina” di Lamezia Terme (CZ) ha ospitato ieri l’incontro di presentazione del “Piano di Azione e Coesione – Servizi di cura all’Infanzia e agli Anziani non autosufficienti” (P.A.C.).
Il Piano di Azione e Coesione (Delibera CIPE del 26 ottobre 2012 n. 113) riguarda tutte le regioni dell’obiettivo convergenza – ossia Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – e mira a contribuire al rafforzamento della filiera ordinaria dei servizi di cura, favorendo la programmazione territoriale e la gestione unitaria delle risorse.
Il cammino che ha portato alla predisposizione del Piano di Azione e Coesione ha avuto avvio nell’autunno del 2011 quando, d’intesa con la Commissione Europea, il Governo Italiano ha intrapreso un’azione finalizzata ad accelerare l’attuazione dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 sulla base della Delibera CIPE 1/2011 e concordato nel Comitato Nazionale del Quadro Strategico Nazionale da tutte le Regioni, dalle Amministrazioni centrali interessate e dal partenariato economico e sociale.
Tale azione di accelerazione ha prodotto significativi risultati in termini di avanzamento finanziario dei programmi operativi. Al fine di consolidare e completare questo percorso è stato quindi predisposto il Piano di Azione e Coesione, inviato il 15 novembre 2011 al Commissario Europeo per la Politica Regionale dall’allora Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca.
Il P.A.C. ha l’obbiettivo di colmare i ritardi ancora rilevanti nell’attuazione e, al contempo, rafforzare l’efficacia degli interventi, impegnando quindi le amministrazioni centrali e locali a rilanciare i programmi in grave ritardo, garantendo una forte concentrazione delle risorse su alcune priorità. In altri termini, il P.A.C. punta a spendere i fondi disponibili e a spenderli bene, per evitare che le risorse comunitarie vengano sprecate o – in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi – addirittura revocate.
L’intervento, definito dal Piano di Azione e Coesione sulla base del confronto con il partenariato istituzionale ed economico-sociale, si attua sulla base di quattro principi: concentrazione su tematiche di interesse strategico nazionale, individuate regione per regione secondo le esigenze dei diversi contesti territoriali, attraverso un confronto tecnico tra Governo e Regioni; definizione di risultati obiettivo in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini; cooperazione rafforzata con la Commissione Europea; azione di supporto e affiancamento da parre di centri di competenza nazionale.
Il P.A.C. si è finora sostanziato in due atti operativi: la riprogrammazione di 3,7 miliardi di euro dai programmi operativi delle Regioni a favore di istruzione, ferrovie, formazione, agenda digitale, occupazione di lavoratori svantaggiati; e la riprogrammazione di 2,3 miliardi di euro dai programmi operativi nazionali e interregionali gestiti dalle amministrazioni centrali dello Stato a favore della cura per l’infanzia e per gli anziani non autosufficienti, dei giovani, della competitività e innovazione delle imprese, delle aree di attrazione culturale.
L’odierna assemblea plenaria tenutasi a Lamezia Terme si è dunque concentrata sulla presentazione del P.A.C. – Servizi di cura all’Infanzia e agli Anziani non autosufficienti, e ha visto la partecipazione alla discussione dell’Assessore Regionale al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali, Nazzareno Salerno, oltre a quella dei rappresentanti del Dipartimento Politiche per lo Sviluppo e Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico, del Dipartimento Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento Salute e di quello delle Politiche Sociali della Regione Calabria, dell’ANCI Calabria, della Fondazione Calabria Etica, degli amministratori locali e delle parti economiche e sociali coinvolte.
In qualità di delegato ANCI Calabria per le Politiche Sociali, nonché di presidente di Federsanità ANCI Calabria, ha preso parte all’assemblea anche il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, il quale ha espresso apprezzamento per i fondi aggiuntivi destinati alle politiche sociali, per la prima volta assegnati direttamente ai vari distretti sanitari, investendo i Comuni della fase di pianificazione relativa a servizi di assoluto rilievo come sono quelli destinati alla cura dell’infanzia e degli anziani. Allo scopo di uniformare comportamenti e procedure in sede di progettazione – raccordandosi con i già citati dipartimenti dell’amministrazione centrale e regionale dello Stato –, Varacalli ha quindi proposto di costituire in sede all’ANCI regionale un coordinamento dei trentacinque sindaci delle città calabresi sedi di distretto sanitario.