Presentato a Rogliano “Angela Napoli: l’antimafia dei fatti” “Serve rilanciare la legalità da chi la pratica e non la predica soltanto”
Si è svolta sabato 13, presso la sala consiliare di Rogliano (CS) la presentazione del volume “Angela Napoli, L’Antimafia dei Fatti” (Falco Editore)
Con la presenza degli autori, l’On. Angela Napoli, Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Presidente di Risveglio Ideale e il giornalista e scrittore Orfeo Notaristefano, l’incontro sul tema “Esperienze di Impegno al Rilancio della Legalità” è stato organizzato dal Rotary Club Rogliano-Valle del Savuto in collaborazione con l’Associazione Risveglio Ideale e l’Associazione Savuto Libero.
A introdurre il Presidente del Club, ing. Teresa Maletta, sono intervenuti: il Procuratore Capo della Procura di Vibo Valentia dr. Mario Spagnuolo, il dirigente della Polizia di Stato a Roma dr. Francesco Faustino, il Formatore distrettuale del Rotary Distretto 2100, il prof. Vincenzo Ferraro.
Teresa Maletta ha introdotto innanzi tutto ringraziando i presenti che erano in tanti, le diverse associazioni, i dirigenti scolastici presenti, il presidente dell’Ordine dei medici. Ha parlato di valorizzazione del dialogo sociale: ”Bisogna restaurare la fiducia e scardinare la cultura della corruzione. Sono fondamentali informazione e formazione”, in riferimento ad Angela Napoli ha affermato: “Serve rilanciare la legalità da chi la pratica e non la predica soltanto”.
“Società civile e criminalità organizzata rappresentano spesso la faccia della stessa medaglia, basta pensare al traffico di stupefacenti, prostituzione, lavoro nero, la criminalità organizzata propina beni e servizi spesso richiesti dalla nostra società civile”- ha affermato Francesco Faustino, prima di introdurre l’intervento del procuratore Spagnuolo, che ha iniziato con una “provocazione intellettuale”, che prende spunto dal lavoro di Angela Napoli – “Quando a Vibo si discuteva di cosa stavano combinando i Mancuso, eravamo d’accordo entrambi che il problema non erano i Mancuso, ma era la società. Oggi parlare di mafia e antimafia diventa qualcosa di completamente diverso rispetto a come se ne parlava di solito, la mafia spesso qui in Calabria diventa un alibi per nascondere l’illegalità diffusa”, ricordando l’impegno costante di Angela Napoli che porta sempre grandi spunti di riflessione.
Ha seguito l’intervento del curatore del libro Orfeo Notaristefano che si definisce un “pendolare sulla lunga distanza”, ha ricordato episodi mafiosi accaduti a Milano quando si iniziò ad affermare che anche li c’era la mafia si è creata molta meraviglia e ha affermato: ”Togliamo il velo dell’ ipocrisia, oggi non possiamo meravigliarci più di niente. La Calabria è stata disossata in questi anni, dalla ‘ndrangheta e dalla politica, i due aspetti sono strettamente connessi, le cinque mafie in Italia sono così forti perché il tessuto democratico è debole, la politica e le istituzioni si sono indebolite. Viviamo in una società che ormai è sghemba pure nei pensieri”.
Angela Napoli ha sottolineato come ormai l’esercizio del potere non bada più al bene della comunità ma automaticamente lo si esercita in un sistema di corruzione e malaffare, un sistema che ormai bada soltanto al proprio interesse e spesso neanche più a quello del proprio partito, è un sistema fine a sé stesso, ha dichiarato -“Forse se in Calabria ci ritroviamo in queste condizioni è proprio per questa cattiva gestione del potere che viene fatta in un sistema a volte così corrotto anche inconsapevolmente, non ci si rende conto che ormai si agisce nell’illegalità diffuso dove tutto appare legale, una parvenza di legalità che diventa anche utile per gestire tutto con il solito alibi per la presenza della ‘ndrangheta”- confermando le parole del procuratore Spagnuolo.
Ha concluso il professore Ferraro, introducendo il club service Rotary, che intende aprire il territorio alle riflessioni nell’ambito delle realtà locali soprattutto. “Quello che manca è lo spirito critico non solo l’agire”- ha affermato Ferraro, che ha parlato di scuola, che oggi subisce un grande attacco – “Alla scuola noi oggi dovremmo delegare la crescita della persona, lo spirito critico avendo idee proprie rispettando le idee altrui e far scattare quella favilla che trasformerà in esseri pensanti”. Ha ricordato la difficoltà dei nostri giovani costretti, dopo lo studio, a trasferirsi fuori per lavorare e di come ormai ogni cittadino calabrese è profondamente scorato. Chiudiamo con la frase di Corrado Alvaro citata dal prof. Ferraro: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile”.