Presentato al Salone del Libro di Torino il libro di Avviso Pubblico “Vent’anni di lotta alle mafie e alla corruzione. L’esperienza di Avviso Pubblico” è il titolo
Sabato 12 maggio, al Salone del libro di Torino, è stato presentato il libro di Avviso
Pubblico “Vent’anni di lotta alle mafie e alla corruzione. L’esperienza di Avviso Pubblico”,
edito da Rubbettino.
Alla presentazione moderata da Francesco Vignola, Responsabile del Dipartimento
Formazione di Avviso Pubblico, sono intervenuti: Antonio Viscomi, membro dell’Ufficio
di presidenza del PD alla Camera dei deputati, Maria Antonietta Sacco, Vicepresidente
di Avviso Pubblico e consigliera comunale di Carlopoli, Diego Sarno, Coordinatore
regionale di Avviso Pubblico e Assessore del Comune di Nichelino e Giulia Migneco, coautrice
del libro.
“Nel 1996 un gruppo di amministratori locali di varie regioni e appartenenze politiche,
capeggiati da un giovane sindaco di un comune del modenese, decise di dare vita ad
Avviso Pubblico con l’obiettivo di mettere in rete gli enti locali e le Regioni che volevano
impegnarsi in progetti di formazione civile contro le mafie, diffondendo buone pratiche e
non lasciando sole le persone più esposte – ha dichiarato Giulia Migneco -. Fu così che il
22 maggio 1996, un anno dopo Libera, nacque Avviso Pubblico, una realtà che oggi conta
più di 400 enti soci e che da più di vent’anni organizza, sostiene e mette insieme tutte
quelle donne e uomini che con impegno, serietà e responsabilità operano all’interno delle
istituzioni avendo come faro guida la Costituzione repubblicana. Perché solo attraverso la
relazione, lo scambio di buone prassi e la condivisione di buona politica il desiderio
di cambiamento diventa forza di cambiamento”.
“Una bella emozione presentare al Salone di Torino il libro dei Venti anni di storia di
Avviso Pubblico. Un’occasione importante, offerta dalla Regione Calabria su proposta del
Comune di Carlopoli, per ribadire quanto di buono ha fatto la rete degli amministratori
soci per promuovere la Formazione Civile contro le mafie e quanto ancora deve fare in
sinergia con i nuovi soci, con il Parlamento, con la Chiesa, con la magistratura, con le
Forze dell’ordine, con gli imprenditori, con i familiari delle vittime, con le altre
associazioni ed in particolar modo con tutti i cittadini – ha aggiunto Maria Antonietta
Sacco -. In un periodo storico in cui le mafie e la corruzione disegnano a tinte fosche un
presente privo di speranze, facciamo appello al senso di “corresponsabilità” e di “impegno
comune” di tutte le persone perbene, che abitano l’Italia da nord a sud, e che
rappresentano la netta maggioranza del Paese, per costruire insieme un presente ed un
futuro di legalità, di democrazia e di libertà all’insegna dei più bei colori dell’arcobaleno”.
“Nella Relazione della Commissione parlamentare antimafia del 2006 presieduta da
Francesco Forgione veniva scritto che ‘in Piemonte, in particolare a Torino, la
‘ndrangheta è radicata a livello politico, imprenditoriale ed economico’. Quelle parole, in
quegli anni, furono criticate perché sembravano offendere il nostro territorio – ha
commentato Diego Sarno -. Oggi diverse inchieste giudiziarie, a partire dall’Operazione
Minotauro, hanno dimostrato che era proprio così. Noi dobbiamo far capire che la
politica deve arrivare prima della magistratura e per questo abbiamo bisogno di persone
autorevoli, competenti e informate, che sappiano con chi fanno affari, con chi siedono al
tavolo, con chi prendono un caffè. E abbiamo bisogno che i cittadini sostengono quella
politica sana. Avviso Pubblico è un luogo di resistenza e di contrattacco che oggi in
Piemonte ha circa 60 enti aderenti e che ribadisce giornalmente che non basta essere
onesti ma che bisogna essere preparati per vincere insieme questa battaglia”.
“Se veramente vogliamo contrastare mafie e corruzione dobbiamo avere il coraggio di
accantonare una politica che si identifica con la gestione del potere, l’accaparramento di
privilegi e la spartizione dei posti e di promuovere politici che siano credibili, coerenti,
competenti e attenti alle comunità in cui operano – ha concluso l’On. Viscomi -. È certo
compito dei partiti selezionare buoni candidati ma è dovere primo dei cittadini, di ciascun
cittadino, valutare attentamente le persone cui si da il proprio voto. L’esercizio del
giudizio critico ed informato da parte dei cittadini è essenziale, soprattutto in una regione
complessa come la Calabria che ha il primato dei comuni sciolti per essere stati infiltrati
dalia mafia ma anche e contestualmente il primato degli amministratori locali sotto tiro
per aver detto di no alla mafia”.