Presentato il cartellone “La musica che gira intorno” Creato dall'Università Mediterranea in collaborazione con il Conservatorio Cilea
Presentata oggi in conferenza stampa al Residence universitario di Via Roma “La musica che gira intorno”: nuova edizione del cartellone di concerti creato dall’Ateneo in collaborazione con il Conservatorio Cilea.
Il prof. Daniele Colistra, il delegato alle attività culturali Gianfranco Neri e la direttrice del Conservatorio Maria Grande, hanno illustrato gli undici eventi gratuiti che prenderanno il via già il prossimo 8 gennaio, con la performance di Nino Racco “Canzone” al Castello Aragonese.
Da gennaio ad aprile 2019, l’iniziativa offrirà alla comunità accademica (studenti, personale e docenti) e alla città concerti che spaziano dalla musica da camera al jazz, dalla polifonia corale alla canzone d’autore.
“La musica che gira intorno” si propone di diffondere la cultura musicale presso la comunità accademica, di rafforzare il legame fra università e città, di valorizzare alcuni monumenti cittadini e di offrire alla collettività, in particolare alle categorie più svantaggiate, un’importante occasione di crescita culturale: tutti i concerti sono aperti al pubblico e gratuiti.
Per realizzare la stagione concertistica La musica che gira intorno, coordinata dal Daniele Colistra (docente del Dipartimento di Architettura e Territorio), l’Università Mediterranea si è avvalsa di un contributo della Regione Calabria (Avviso per la valorizzazione del sistema dei beni culturali 2018, Azione 3: Valorizzazione del patrimonio demo-etno-antropologico e della cultura immateriale – 3.1: Promuovere lo sviluppo della cultura musicale – PAC 2014/2020), che ha cofinanziato il progetto. Un contributo fondamentale è stato garantito dal Conservatorio “Francesco Cilea”, diretto dalla prof. Maria Grande, che come nella scorsa edizione ha curato la programmazione di alcuni concerti.
Il primo spettacolo è di Nino Racco e ha per titolo Canzone. Si terrà martedì 8 gennaio alle ore 21 presso il Castello Aragonese di Reggio Calabria.
Nato a Bovalino, Racco si forma a Roma come attore di teatro e realizza il suo primo spettacolo nel 1983 presso il Folk Studio. Negli anni successivi lavora alla riscoperta della tradizione dei cantastorie, realizzando numerosi spettacoli di grande successo. Successivamente si dedica alla regia, con la direzione artistica a Roma del gruppo “Novanta Teatro Movimento” e in Calabria, dal 1994, del “Piccolo Teatro Umano”.
“Canzone” è un viaggio attraverso le canzoni degli spettacoli dell’artista calabrese, da Canto Brecht (1983) all’ultima versione diCiao amore ciao (2017). Ma il titolo richiama anche il ruolo dellacanzone in veste teatrale, a partire dai suoi autori: i cantastorie,Pasolini (Che cosa sono le nuvole), Modugno (U pisci spada), Guccini (Primavera di Praga), Gaber (Un’idea), fino alla poetessa somala Warsan Shire e Mikis Theodorakis (Il ragazzo che sorride). Il tutto legato da racconti, aneddoti e ricordi tratti dai 35 anni della densa esperienza teatrale di Racco.
Il secondo concerto vedrà sul palco il chitarrista Francesco Buzzurroe sarà intitolato Freedom. Un concerto interamente dedicato al concetto di libertà; si terrà venerdì 1 febbraio alle ore 21 presso l’Aula Magna di Architettura “Ludovico Quaroni”.
Francesco Buzzurro, definito da Ennio Morricone “tra i più grandi al mondo perché capace di far fruire a tutti la musica colta”, è uno dei più apprezzati chitarristi italiani grazie a una straordinaria tecnica di matrice classica, aperta a una conoscenza profonda del jazz e dell’improvvisazione. Docente di Chitarra Jazz al Conservatorio di Salerno, tiene ogni anno concerti in tutto il mondo e seminari unificati di chitarra classica e jazz all’University of Southern California di Los Angeles.
Con Freedom, Francesco Buzzurro racconterà la libertà del jazz e dell’improvvisazione: la stessa libertà sognata da tutte le etnie che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si sono ritrovate negli Stati Uniti (tra cui numerosissimi calabresi e siciliani) e che tanto hanno dato al jazz. Freedom rappresenta inoltre la libertà delle scelte artistiche del chitarrista, che volutamente rifiutano qualsiasi etichetta e ricercano un linguaggio personale ma accessibile a chiunque.
Alle ore 11 di venerdì 1 febbraio Francesco Buzzurro terrà il seminario L’armonia presso la sala musica dell’Università. Il seminario è aperto a tutti; i musicisti potranno portare il proprio strumento.
Mercoledì 13 febbraio alle ore 19, presso l’Atrio del Dipartimento DiGiES, si esibirà il Coro Polifonico dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, diretto da Carmen Cantarella.
Nato nel 2013, il Coro è composto da circa 50 elementi appartenenti alle diverse componenti della comunità universitaria e ha un repertorio che spazia dalla polifonia classica alla musica moderna e popolare. Il Coro e si è esibito in numerosi eventi in città ed ha partecipato a diverse Rassegne di Cori e Orchestre Universitari organizzate dagli Atenei italiani (Urbino, Bolzano, Bressanone, Perugia, Pisa). Durante la serata si esibiranno anche alcuni ensemble di muisicisti appartenenti alla comunità accademica dellaMediterranea.
Mercoledì 20 febbraio alle ore 19, presso l’Atelier di Ateneo, si terrà il concerto dell’Ensemble di saxofoni, primo dei tre appuntamenti a cura del Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria.
Fondato nel 1964, inizialmente come sezione staccata del “S. Pietro a Maiella” di Napoli, il Conservatorio Cilea è stata la prima istituzione statale di Alta cultura in Calabria. Oltre a perseguire obiettivi formativi in campo musicale, il Conservatorio reggino è particolarmente attivo nella ricerca teorico-musicologica e nella produzione artistica. Nel 2013 ha vinto il Primo premio assoluto nella competizione “Conservatori a confronto” organizzata da RaiUno tra i Conservatori d’Italia.
Gli altri concerti programmati dal Cilea per la stagione sono l’Ensemble di chitarre, che si terrà mercoledì 13 marzo alle ore 19 presso l’Atelier di Ateneo, e l’Ensemble d’archi, che avrà luogo mercoledì 10 aprile alle 19 sempre presso l’Atelier.
The Dayna Stephens Group è la formazione che si esibirà venerdì 1 marzo alle ore 21 nell’Aula Magna di Architettura “Ludovico Quaroni”. Il concerto è realizzato in coproduzione con il Play Music Festival, coordinato da Alessio Laganà.
Si tratta di gruppo di all-stars composto da Dayna Stephens (sax tenore e baritono, EWI), Aaron Parks (piano), Ben Street(contrabbasso), Jeff Ballard (batteria). Dayna Stephens è uno dei più stimati sassofonisti della nuova generazione. Merito di un bellissimo suono e di uno stile compositivo cerebrale e stimolante che tuttavia non è mai complesso o freddo. Sassofonista ma anche compositore ed educatore, solista fluido e vigoroso, Dayna ha anche dimostrato di essere un maestro nella composizione e nell’arrangiamento e si è appena piazzato secondo nel sondaggio dei critici Downbeat quale stella emergente del sax tenore. Nella sua carriera ha registrato e condiviso il palco con artisti del calibro di Kenny Barron, Al Foster, Idris Mohammed, Terence Blanchard, Geoffrey Keezer, Albert “Tootie” Heath, Matt Wilson, Oliver Lake, Carlos Santana, Stefon Harris, Stevie Wonder, Dr. Lonnie Smith, Peter Apfelbaum, Tom Harrell, Gretchen Parlato, Josh Roseman, Ray Drummond, Winard Harper, Bobby Short e molti altri. Il repertorio prevede composizioni per la maggior parte del leader con un paio di gemme di Aaron Parks. Sono canzoni coinvolgenti, che trasmettono all’ascoltatore un’esperienza unica di bellezza e intensità.
Mercoledì 6 marzo alle ore 19, presso l’Atrio del Dipartimento DiGiES, si terrà il concerto del Coro Polifonico San Paolo. Il Coro nasce nel 1961 per animare le più importanti liturgie presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria. Dal 1967 la direzione artistica è a cura del M° Don Vincenzo Barbieri che, arricchendo l’organico e ampliando notevolmente il repertorio, promuove una fitta attività concertistica. Con la guida del M° Salvatore Ascrizzi dal 1992 e della Prof.ssa Carmen Cantarella dal 1996 a tutt’oggi, il Coro continua la sua attività sia a livello liturgico che concertistico riscuotendo sempre grandi consensi di pubblico e di critica, in Italia e all’estero. Il suo repertorio spazia dal canto gregoriano alla polifonia antica e moderna, dai negro-spirituals al folklore regionale, nazionale ed internazionale. Notevole, inoltre, il contributo che il Coro S. Paolo ha apportato in campo storico-musicale, con la scoperta, valorizzazione e divulgazione della produzione di musicisti e polifonisti calabresi, supportate da pubblicazioni ed incisioni discografiche.
Il Francesco Cafiso e Dario Deidda duo sarà protagonista del concerto che si terrà venerdì 29 marzo alle ore 21 presso Aula Magna di Architettura “Ludovico Quaroni”. Si tratta di un progetto “drumless”, cioè senza batteria, entusiasmante sia nella formula che nello stile, con una piacevole freschezza sonora e stilistica. Il repertorio proposto suggerisce un ampio ventaglio di emozioni e suggestioni, affondando le proprie radici nel jazz: lo swing, il blues e la creatività sono i veri protagonisti del concerto. Francesco Cafiso (sax alto, flauto), con la sua voce calda e lirica, disarticola la melodia dei brani, costruendo assoli straordinari per originalità e creatività. Deidda, al basso acustico, assicura al collega un vero e proprio tappeto sonoro, creando con il suo strumento linee melodiche moderne e raffinate.
Alle ore 17 di venerdì venerdì 29 marzo Francesco Cafiso terrà il seminario Francesco Cafiso si racconta. Esperienza musicale ed umana presso la sala musica dell’Università. Il seminario è aperto a tutti; i musicisti potranno portare il proprio strumento.
An Italian Tale è il titolo del concerto in programma venerdì 5 aprile alle ore 21 presso l’Atrio del Dipartimento DiGiES. Protagonisti della serata saranno Antonino Cicero (fagotto) e Luciano Troja(pianoforte). An Italian Tale è un incontro fra due musicisti con diverse personalità musicali ma all’interno di un territorio comune: la melodia italiana dell’immediato dopoguerra. Il compositore e pianista milanese Giovanni D’Anzi è il personaggio che meglio ha rappresentato questo mondo: fatto di cinema, canzonette, radio, vinili, gommalacca, di memorie di un’Italia che non c’è più. Alla musica di D’Anzi si sono ispirate le melodie scritte da Luciano Troja e “cantate“ dal fagotto di Antonino Cicero. Le canzoni di D’Anzi sono diventate un territorio da esplorare reinventando – attraverso le musiche originali di Troja – un rapporto tra jazz e melodia italiana, equilibri classici e American Songbook, per condurre l’ascoltatore tra atmosfere, suggestioni e fantasie del secolo scorso. Più che un tributo o un rifacimento, An Italian Tale è una ricerca, riassunta in un disco pubblicato e realizzato da Almendra Music.
L’ultimo concerto della stagione si terrà domenica 28 aprile, alle ore 17, presso il Castello Ruffo di Scilla e vedrà sul palco il Bruno Marrazzo trio con Bruno Marrazzo alla chitarra, Carlo Caligiuri alla batteria e Pino Delfino al contrabbasso.
Marrazzo inizia a suonare la chitarra a sette anni e in giovanissima età prende parte a diverse tournèe di musica leggera, dedicandosi all’attività professionale al fianco di famosi cantanti italiani. Successivamente intraprende lo studio della musica jazz e fusion e si reca negli Stati Uniti per consolidare la proprie tecniche di armonia ed improvvisazione. Al rientro in Italia si dedica al jazz e all’attività di session man, collaborando con diversi musicisti fra cui Sergio Caputo,Ellade Bandini, Fabrizio Bosso, Sergio Cammariere e Mariella Nava. Il suo sound si caratterizza la solida concezione ritmico-armonica e per il lirismo e la raffinatezza delle linee melodiche.