Presentato il vino “Terre di Cosenza”, prodotto dalle uve magliocco delle tenute Ferrocinto
redazione | Il 25, Giu 2012
Iniziativa alla locanda di Alia alla presenza di esperti e gastronomi
Presentato il vino “Terre di Cosenza”, prodotto dalle uve magliocco delle tenute Ferrocinto
Iniziativa alla locanda di Alia alla presenza di esperti e gastronomi
(ANSA) – CASTROVILLARI (COSENZA) – E’ in commercio il vino Terre di Cosenza sottozona Pollino dop, prodotto dalle migliori uve magliocco dolce delle Tenute Ferrocinto ed il nuovo vino è stato presentato a Castrovillari, alla Locanda di Alia domenica a pranzo, per segnare anche il nuovo appuntamento del prestigioso ristorante della città del Pollino che da ieri, appunto, torna ad essere nuovamente aperto all’ora di pranzo di domenica. Presenti Pinuccio e Gaetano Alia ed i vertici della Ferrocinto l’occasione è stata utile per una verifica dello stato della vitivinicoltura di questa zona della Calabria, dove Ferrocinto ha messo in atto negli ultimi tempi un’interessante e significativo processo di professionalizzazione ulteriore della produzione e della cura dei vitigni. Le uve Magliocco del Terre di Cosenza vengono, infatti, coltivate secondo le antiche tecniche del luogo con poca produzione per pianta. Il Magliocco é l’uva più rappresentativa della provincia di Cosenza e rimanda fortemente alla Grecia. Di quest’uva in Calabria si contano 14 sinomini e nell’area del Pollino è detto Lagrima o Lacrima. Il nuovo vino presentato ieri è il punto finale dell’azione delle nuove generazioni dell’azienda che, con capacità imprenditoriali e competenze professionali, ha selezionato le uve dei migliori vigneti dei 45 ettari di proprietà per produrre i vini Tenute Ferrocinto. La cornice dell’anteprima è stata l’occasione per un’ennesima verifica sul campo di come la Locanda di Alia sia ormai un punto imprescindibile per chi voglia saggiare lo stato eccelso di questa gastronomia che unisce con sapienza e slancio innovativo il gusto della tradizione e dell’innovazione appunto, nel solco però del rispetto dei sapori originali ma soprattutto dei prodotti etnici. Da questo punto di vista le candele al ragù della ‘nduia di Spilinga e il filetto di maiale nero con l’antica salsa calabrese di fragole e cipollotti sono, forse, la punta di diamante, ma è tutto l’impianto della cucina di Alia che oggi rappresenta forse il meglio dell’arte culinaria calabrese.
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