Ospedale Polistena, Molinari (M5S): “Una struttura scadente con gravissime carenze d’organico”
redazione | Il 29, Gen 2014
“L’Asp continua a fare orecchio da mercante, complice la Regione. Il Ministro Lorenzin troverà il tempo per intervenire?”
Presidio ospedaliero Polistena, Molinari (M5S): “Una struttura scadente con gravissime carenze d’organico”
“L’Asp continua a fare orecchio da mercante, complice la Regione. Il Ministro Lorenzin troverà il tempo per intervenire?”
ROMA – All’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi a Polistena il diritto alla salute dei cittadini è a forte rischio: un rischio particolarmente odioso, trattandosi dei piccoli pazienti del Presidio. Come abbiamo potuto constatare in una nostra recente visita – grazie all’interessamento dei nostri attivisti di Polistena e Villa San Giovanni che in ciò ci hanno stimolato – la situazione della struttura è a dir poco preoccupante sin dall’ingresso al Presidio, le cui strade d’accesso sono più simili ad un percorso da esercitazione militare che ad un luogo di cura : una situazione logistica vergognosa che si trascina da lungo tempo. Quello che nel disastro sanitario regionale – che continua ad essere portato avanti da Scopelliti tra chiusure ed accorpamenti interessati e mostruosi piani di rientro fatti pagare ai calabresi – doveva rappresentare il Presidio Ospedaliero al centro di un bacino d’utenza importantissimo per demografia e posizione, con più reparti di tutta la Piana, vive uno stato di precarietà che sconfina in un colpevole abbandono.
La struttura, infatti, giusto il richiamo dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica (AAROI-EmAC) registra l’assenza di un Servizio di guardia di anestesia notturna ed è assente un reparto di Terapia Intensiva Neonatale per un U.O. di Ostetricia e Ginecologia che ha un punto nascite da 700 parti/anno con una concreta impossibilità di gestione dell’emergenza per le madri ed i loro bambini (vista l’assenza di un servizio di guardia di anestesia notturna). Un’ingiustificabile carenza di organico alla quale l’ASP di Reggio Calabria – pur sollecitata – non ha ancora posto rimedio e che pone di fronte a scelte imbarazzanti gli operatori medici e paramedici, impossibilitati a dividersi tra le varie emergenze, mettendo così a grave rischio non solo la salute dei pazienti ma anche loro stessi, per l’aumento esponenziale dell’esposizione ad eventuali errori e quindi a successive azioni legali per responsabilità.
Noi, cittadini del Movimento 5 Stelle, non possiamo tollerare che questo stato di cose continui; abbiamo perciò avanzato al Senato un’interrogazione al Ministro Lorenzin per sapere se questo Governo ha intenzione di trovare il tempo per occuparsi dei piccoli cittadini della Calabria – già potenzialmente svantaggiati prima di venire al mondo – oppure se preferirà far finta di nulla, come da tempo fa la classe dirigente calabrese : quello alla salute dovrebbe essere uno dei diritti fondamentali dell’uomo, Calabria compresa.
Avv. Francesco Molinari – M5S
Cittadino eletto al Senato
Interrogazione a risposta scritta
MOLINARI – Al Ministro della Salute –
Premesso che:
il Presidio Ospedaliero (P.O.) di Polistena è sede di Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (D.E.A.) di I° livello, funzionale ad un bacino d’utenza di poco inferiore alle duecentomila unità (incrementate nel periodo estivo);
il P.O. di Polistena – classificato dalla Regione Calabria come centro spoke, a media intensità di intervento – ha, per il medesimo bacino d’utenza e nel contesto della propria offerta sanitaria : un’Unità Operativa (U.O.) di Ostetricia e Ginecologia con punto nascite da settecento parti/anno, di poco inferiore al numero per il quale l’allegato 8.17 del Regolamento Regionale n. 13 del 1 settembre 2009 per l’Accreditamento nel Servizio Sanitario Regionale prevede la presenza di guardia anestesiologica dedicata al reparto; un’Unità Operativa Complessa (U.O.C.) di Cardiologia e relativa Unità di Terapia Intensiva Coronarica (U.T.I.C.) nonchè la previsione di una Struttura Operativa Semplice di Emodinamica ;
la posizione del P.O. suddetto, a ridosso della SGC (Strada di Grande Comunicazione) Jonio-Tirreno) e nell’immediata vicinanza dell’Autostrada A3 (entrambe ad alta incidenza di gravi traumatismi stradali) nonché del Porto di Gioia Tauro, fa si che il D.E.A. di Polistena, per la presenza delle Unità Operative di Chirurgia, Ortopedia/Traumatologia e Rianimazione, oltre a quelle di Laboratorio, Diagnostica per immagini e Servizio Immuno-Trasfusionale, costituisca punto di riferimento per l’intera Piana di Gioia Tauro e, vista anche la delibera di Giunta Regionale 919/2008, anche per i Comuni di Scilla nonché quelli tirrenici viciniori;
la terapia intensiva dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione dispone di 8 posti letto, con un tasso di occupazione prossimo al 100% ;
considerato che:
a fronte di tale strategica importanza attualmente il P.O. di Polistena garantisce la presenza della sola guardia di Terapia Intensiva e di due pronte disponibilità (una integrativa della guardia predetta ed una sostitutiva del servizio di guardia di anestesia). Risulta agli interroganti che la mancanza del servizio di guardia di anestesia notturna sia una criticità più volte segnalata;
nel caso di urgenza intraospedaliera di qualsivoglia natura – anche anestesiologica – soprattutto relativa l’emergenza ostetrico/neonatologica, in assenza del medico di guardia di anestesia il medico di guardia della terapia intensiva è costretto ad abbandonare il reparto in attesa dell’arrivo del collega in pronta disponibilità. Ciò al fine di far fronte allo stato di necessità, con un’esposizione al rischio di undertreatment di complicanze potenzialmente mortali per i pazienti critici ricoverati nel reparto di terapia intensiva, affidati alla gestione del solo personale infermieristico. Ciò avviene, a giudizio degli interroganti, in palese contrasto con quanto richiesto dall’allegato 8.1 del Regolamento Regionale n.13 del 1° settembre 2009 per l’Accreditamento nel Servizio Sanitario Regionale, il quale prevede che “Deve essere garantita la presenza di un anestesista rianimatore h 24, 7 giorni su 7”;
l’abbandono della propria postazione e dei pazienti presi in carico e il fronteggiare la nuova emergenza per la quale è stato chiamato rappresenta una condizione che riduce la dovuta serenità operativa del Medico Specialista che risulta così esposto al potenziale rischio di eventi avversi gravi causati da condizioni di lavoro emotivamente ostili;
quanto sopra descritto è in palese contrasto con la normativa di riferimento che prevede, all’articolo 17 comma 3 del CCNL 2002/2005, che “Nei servizi di anestesia, rianimazione e terapia intensiva può prevedersi esclusivamente la pronta disponibilità integrativa”, derivandone l’obbligatorietà della guardia di anestesia notturna;
a giudizio degli interroganti la grave carenza riscontrata nel P.O. di Polistena, costituita dalla mancanza di una Terapia Intensiva Neonatale (T.I.N.), non è comprensibile soprattutto se confrontata con la vicina provincia di Catanzaro dove sussistono a Catanzaro un centro hub ovvero di eccellenza specialistica , a Lamezia Terme un centro spoke e ben due T.I.N. . Nella provincia di Reggio Calabria sono invece presenti a Reggio Calabria un centro hub, a Polistena e Locri due centri spoke e una sola T.I.N., quella di Reggio Calabria, le cui difficoltà di raggiungimento sono considerevoli;
considerato inoltre che :
l’AAROI Emac (Associazioni Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani, Emergenza area critica), nella veste del Vice Presidente Regionale, ha chiesto, tramite lettera del 1/11/2013 (prot. 3/2013) al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria un’immediata attivazione finalizzata all’adeguamento dell’attuale organizzazione dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione del P.O. di Polistena ed evidenziato il reale rischio per la salute e l’incolumità dei cittadini del bacino d’utenza della Piana di Gioia Tauro;
si chiede di sapere:
quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato, per quanto di sua competenza, al fine di verificare e definire la situazione di inerzia esposta in premessa in considerazione dell’elevata probabilità di periculum in mora a cui, a giudizio degli interroganti, sono sottoposti i cittadini nonché le gravi conseguenti responsabilità che colpirebbero il personale medico e paramedico.