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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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Presunte infiltrazioni della potente cosca dei Piromalli di Gioia Tauro all’Asp di Reggio Calabria, 6 condanne e 6 assoluzioni. I NOMI La conclusione cui sono giunti i giudici del Tribunale di Palmi a conclusione del processo scaturito dall’operazione “Chirone” che nel 2021 aveva portato all’arresto di 13 persone e che non c'è nessuna infiltrazione mafiosa

Presunte infiltrazioni della potente cosca dei Piromalli di Gioia Tauro all’Asp di Reggio Calabria, 6 condanne e 6 assoluzioni. I NOMI La conclusione cui sono giunti i giudici del Tribunale di Palmi a conclusione del processo scaturito dall’operazione “Chirone” che nel 2021 aveva portato all’arresto di 13 persone e che non c'è nessuna infiltrazione mafiosa

| Il 25, Lug 2024

Il Tribunale di Palmi (Collegio Presidente Dott.ssa Bandiera) in data 24.07.2024 ha assolto “perché il fatto non sussiste” i sig.ri Tripodi Fabiano, Arcieri Giancarlo, La Face Maria Grazia, Fiumanò Giuseppe e Taverna Martino da tutti i reati a loto ascritti.
Sono stati, invece, assolti dal reato associativo, riqualificato in concorso esterno i sig.ri Madaffari Antonino, Madaffari Franco, Riefolo Mario Vincenzo, Cernuto Antonino e Mamone Pasquale che sono stati assolti altresì, unitamente, a Riefolo Federico da vari reati di corruzione, intestazione fittizia e traffico di influenze illecite.
Il Tribunale ha riconosciuto, tuttavia, la sola esistenza di un’associazione semplice composta da Madaffari Antonino, Madaffari Franco, Riefolo Mario Vincenzo, Cernuto Antonino e Riefolo Federico finalizzata ad un singolo episodio di corruzione contestato in concorso con il Dott. Mamone escludendo la contestata aggravante dell’agevolazione mafiosa.
Il procedimento nato da uno stralcio del procedimento meglio noto come Provvidenza ha visto già al primo grado perdere la sua connotazione mafiosa.
L’epiologo del primo grado vede:
Madaffari Antonino essere condannato ad anni 4 di reclusione per capo B) (associazione semplice finalizzata alla corruzione) e capo N) (ipotesi di corruzione nei confronti del Dott. Mamone) escludendo l’aggravante di cui all’art. 416 bis co. 1 c.p. e riportando assoluzione con formula piena per i reati ai capi H (corruzzione del Dott. CUZZOCREA), I (corruzione del Dott. COCO), L( corruzione Dott.ssa La Face), J (corruzione del Dott. ROMEO) ed M (intestazione fittizia della MCT);
Madaffari Franco condanna ad anni 2 e mesi 6 di reclusione capo B (associazione semplice finalizzata alla corruzione) esclusa l’aggravante art.416 bis co. 1,assoluzione ex art.530 c.p.p. per i reati ai capi H (corruzzione del Dott. CUZZOCREA),J (corruzzione del Dott. ROMEO) ed M (intestazione fittizia della MCT);
Riefolo Mario Vincenzo condanna ad anni 2 e mesi 6 di reclusione capo B) esclusa l’aggravante art.416 bis co. ed assoluzione ex art.530 c.p.p. per i reati ai capi J) ed M (intestazione fittizia della MCT);
Riefolo Federico condanna ad anni 3 e mesi 6 di reclusione capo B) e capo N) esclusa l’aggravante art. 416 bis co. 1 ed assoluzione ex art.530 c.p.p. per i reati ai capi I (corruzione del Dott. COCO),J (corruzzione del Dott. ROMEO) ed M (intestazione fittizia della MCT);
Mamone Pasquale condanna ad anni 3 di reclusione capo N (ipotesi di corruzione nei confronti del Dott. Mamone) ed O (peculato relativo al prelievo di farmaci ospedalieri) esclusa l’aggravante art. 416 bis co.1
Cernuto Giuseppe condanna ad anni 3 di reclusione capo N (ipotesi di corruzione nei confronti del Dott. Mamone) esclusa l’aggravante art. 416 bis co.1
Già l’Ufficio di Procura,nella persona del Pubblico Ministero Dott. Sodani, in sede di requisitoria aveva ampiamente ridimensionato le accuse nei confronti degli imputati escludendo l’associazione mafiosa e l’intestazione fittizia della azienda M.C.T Distribution & Service Srl.
Tuttavia le richieste di condanna nei confronti degli imputati erano state severe:
16 anni per Tripodi Fabiano
13 anni per Madaffari Antonino
11 anni per Madaffari Franco e Riefolo Mario Vincenzo
6 anni per Riefolo Federico
6 anni per Mamone Pasquale
6 anni per La Face Grazia
Mentre per Arcieri, Fiumanó e Taverna veniva sin da subito chiesta l’assoluzione
I difensori esprimendo,seppur non in toto,grande soddisfazione per la sentenza,annunciano già appello per le pene residue comminate per ridare piena dignità ai propri assistiti.