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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Primo caso di febbre del Nilo occidentale del 2015 Segnalato a Sofia, in Bulgaria

Primo caso di febbre del Nilo occidentale del 2015 Segnalato a Sofia, in Bulgaria
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Continua l’attività informativa dello “Sportello dei Diritti [1]”, circa la
diffusione di patologie o di possibili epidemie, per coadiuvare gli enti preposti
in una costante opera di prevenzione, a seguito della raccolta dei dati ufficiali
che provengono dalle stesse istituzioni del settore.In tal senso, anche quest’anno,
come nelle precedenti estati, spiega Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello
“Sportello dei Diritti [2]”, procediamo con le segnalazioni dei contagi della
temibile febbre del Nilo occidentale che nel 2012 colpì anche alcune aree della
Nostra penisola.Il virus appare con febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione,
che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia,
nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari),
tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno
del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi
complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. I sintomi più comunemente
riportati da pazienti ospedalizzati con la forma più severa dell’infezione erano:
febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali,
modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni e coma.
Più rari casi di eruzione maculopapulare o morbilliforme sul tronco, collo, braccia
o gambe; atassia, segni extrapiramidali come anormalità dei nervi cranici, mielite,
neurite ottica, poliraciculite, attacchi epilettiformi.Generalmente il malato si
rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale in
individui anziani e immunodepressi.Il primo caso umano del virus in Unione Europea
è stato segnalato proprio questa settimana. In Bulgaria a Sofia, più precisamente
nella parte orientale della regione, il 23 giugno è stato denunciato un probabile
caso dalle autorità sanitarie locali.La rilevazione di un caso WNF in Bulgaria non
è inaspettato: il paese nel passato aveva registrato un alto numero di casi ed è
circondato da paesi come Croazia (membro dell’Unione dal 1° luglio 2013), Ungheria,
Romania e la Nostra Italia con un alto numero di persone infette. Il rapporto settimanale
dell’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) sulla
febbre del Nilo occidentale comprende mappe della attuale distribuzione geografica
dei casi autoctoni umani nell’UE e nei paesi limitrofi, tra cui un confronto con
i dati precedenti, un aggiornamento della situazione e una tabella del numero di
casi di paese e zona. Esso è pubblicato sul sito dell’istituzione europea ogni
venerdì pomeriggio.L’obiettivo del progetto è quello di informare le autorità
competenti responsabili per la sicurezza della salute delle aree nelle quali risulta
possibile il contagio del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di
sostenere la loro attuazione della normativa sulla sicurezza della salute.Secondo
la normativa europea sulla sicurezza della salute, gli Stati membri devono avviare
misure di controllo per assicurare la sicurezza in caso di casi di febbre del Nilo
occidentale. Una sfida importante per l’attuazione del presente regolamento è la
raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite.