Princi (CdL), “La nostra terra ha bisogno di lavoro” Sogno una Calabria che non faccia più scappare i giovani
Un impegno costante rivolto sempre a chi vive nel precariato e nel bisogno. Una lunga esperienza nella pubblica amministrazione guadagnata sul campo. L’abnegazione e la tenacia necessarie per essere portavoce costruttivo di chi non ha voce.
È con questo bagaglio che Stefano Princi si prepara ad affrontare la campagna elettorale nel centro destra nella lista della Casa delle Libertà.
Un reggino doc che da anni si spende, da segretario provinciale della Uiltemp, per i lavoratori, per fare ottenere loro una sicurezza che la piaga del precariato ha distrutto in questi anni.
«Nasce dalla voglia di cambiare questa terra il sì all’invito a far parte di una grande squadra – conferma Princi – Da anni tocco da vicino la disperazione di madri e padri di famiglia che non hanno, dopo lunghi periodi di sacrifici, la stabilità e la sicurezza di un posto di lavoro. La Calabria che vorrei non costringerebbe più nessuno a scappare per trovare lavoro o per curarsi. Per me è la prima esperienza politica ma ho sentito l’esigenza, da cittadino, di dare un contributo che sia totalmente nuovo ed estraneo a tutte quelle dinamiche che fino ad oggi non hanno portato nulla di buono. A 42 anni ho deciso di scendere in campo per rappresentare tutta quella gente onesta che vuole continuare a vivere in questa terra, benedetta da Dio e maledetta dagli uomini, senza dover elemosinare un posto di lavoro. Chi vuole darsi da fare per cambiare le cose deve averne la possibilità. Questo per me è il compito della politica: lavorare senza sosta per costruire opportunità che giorno dopo giorno eliminino l’enorme divario che c’è tra nord e sud. Sono sposato e ho tre figli e vorrei che nessuno di loro fosse costretto a scappare per poter avere la possibilità di realizzare i propri sogni. Con la mentalità del buon padre di famiglia mi sono messo in gioco, vorrei che la lunga esperienza maturata nel campo sindacale, a combattere giornalmente per i diritti dei lavoratori, fosse utile oggi a tutti i miei concittadini reggini. Perché se è vero che il lavoro nobilita l’uomo, è ancor più necessario, alle nostre latitudini, creare sviluppo ed economia sana per combattere il vero cancro rappresentato dalla criminalità organizzata. Oggi si gioca una partita importante per la nostra terra, oggi si può scegliere di cambiare davvero qualcosa ed io vorrei essere parte di quel cambiamento positivo fatto di democrazia e trasparenza che da troppo tempo i nostri territori anelano. Insieme possiamo davvero fare la differenza e questi pochi giorni che ci dividono dall’appuntamento con le urne, saranno per me l’opportunità per studiare ancor più da vicino le esigenze di una provincia dall’immenso patrimonio umano e naturale dal potenziale totalmente inespresso e soffocato da anni di una politica concentrata su se stessa e sempre poco attenta alla voce degli ultimi».