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TAURIANOVA (RC), VENERDì 20 SETTEMBRE 2024

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Principe (Fli): “Traversa il fallimento di un certo modo di fare politica”

Principe (Fli): “Traversa il fallimento di un certo modo di fare politica”

| Il 18, Dic 2011

Continua la responsaboli provinciale di Catanzaro: “Non un progetto unitario e condiviso, pertanto, non una “squadra” pronta e mettersi in gioco per condividere l’onere e l’onore di bene amministrare la Città, ma un’aggregazione elettorale assemblata per l’occasione e pronta a sfasciarsi in qualsiasi momento”

Principe (Fli): “Traversa il fallimento di un certo modo di fare politica”

Continua la responsaboli provinciale di Catanzaro: “Non un progetto unitario e condiviso, pertanto, non una “squadra” pronta e mettersi in gioco per condividere l’onere e l’onore di bene amministrare la Città, ma un’aggregazione elettorale assemblata per l’occasione e pronta a sfasciarsi in qualsiasi momento”

 

 

CATANZARO – Nel giorno in cui, il primo cittadino di Catanzaro, comunica di volere abbandonare quella poltrona che “finalmente” aveva conquistato dopo una campagna elettorale avviata con mesi, se non anni, di anticipo, molteplici sono i commenti che si leggono sulla stampa circa una presunta viltà del suo gesto, sulle sue promesse non mantenute, sul repentino impoverimento delle casse comunali e su tante altre colpe che, pare, egli sia riuscito a racimolare in appena sei mesi di governo della Città.

Futuro e Libertà crede, però, che le dimissioni del Sindaco non siano solamente da analizzare nel contesto cittadino e non possano essere ridotte al livello di una vicenda personale, rifuggendo, proprio per il radicato principio  di FLI del rispetto della Persona e dell’etica politica, da qualsiasi riferimento in tal senso.

La verità che cogliamo in questa traumatica esperienza che colpirà la città di Catanzaro è che, dal Consiglio Comunale cittadino e fino alle aule del Parlamento italiano, il Pdl ha dimostrato la propria incapacità di governare, preferendo basare la propria strategia più sull’intercettazione indiscriminata del consenso elettorale che non favorendo processi democratici di crescita e di valorizzazione della propria classe dirigente e della propria base, ed affidandosi ad illusorie campagne elettorali da favola in periodi in cui la crisi economico-finanziaria mondiale, italiana e del meridione stava già producendo i suoi drammatici effetti e, le restrittive manovre economiche emanate dal Governo Bossi-Berlusconi, assestavano colpi micidiali e tagli indiscriminati agli Enti locali, con decreti approvati anche grazie al voto del parlamentare-sindaco di Catanzaro che, non scordiamolo, venne da noi stessi consigliato ad optare una scelta proprio per dirimere il contrasto, se non altro etico, di chi era chiamato a votare ed operare tagli ai Comuni salvo poi lamentarsi, da Sindaco, delle ristrettezze della cassa comunale.

Le undici liste messe in campo durante l’ultima tornata elettorale, sono la palese dimostrazione che, certo, si può anche conseguire una affermazione in termini numerici ma non si può pretendere di svolgere serenamente un’azione politica priva di condizionamenti e di attriti con i propri compagni di avventura, ognuno dei quali pretende di incassare, in termini di posizioni di comando e di assegnazione di incarichi, il riconoscimento per i voti procurati.

Non un progetto unitario e condiviso, pertanto, non una “squadra” pronta e mettersi in gioco per condividere l’onere e l’onore di bene amministrare la Città, ma un’aggregazione elettorale assemblata per l’occasione e pronta a sfasciarsi in qualsiasi momento.

L’abbandono del Sindaco, la sua resa, oltre a dare la cifra del suo limitato peso politico all’interno del centro destra e del PdL calabresi – perché noi vogliamo credere che egli, se lo avesse potuto, avrebbe scelto di rimanere a sedere sullo scranno più alto di Palazzo De Nobili – sancisce il definitivo fallimento di un certo modo di fare politica, poco lungimirante, incentrato esclusivamente sull’esercizio del potere e sulla contrapposizione interna tra le diverse anime della coalizione, alcune addirittura facenti parte di liste extracittadine.

In questo desolante scenario che poco ha di politico, incombe anche il futuro incerto di un uomo che, oltre ad avere dovuto fare i conti con l’incompatibilità tra la carica parlamentare e quella di Sindaco, avrebbe visto compromessa anche la possibilità di potere continuare a ricoprire il ruolo di Coordinatore provinciale del PdL e, quindi, di vedere ridotta la propria forza e limitati i progetti ed i programmi.

Ora forse si tornerà alle urne – il dubbio è d’obbligo, in quanto il Sindaco dimissionario ha ancora la facoltà di ravvedersi – e, se ciò avverrà, non ci saranno lunghe campagne elettorali stratosferiche e miracolistiche, d’ora in poi nulla sarà come prima ed i catanzaresi avranno ben presenti e vivi questi pochi mesi caratterizzati dai tanti annunci e dagli altrettanti pochissimi fatti; l’auspicio è che, se si tornerà alle urne, ognuno di noi eviti di cadere nella trappola delle facili promesse e procuri di valutare attentamente i programmi che saranno proposti dalle forze politiche di area moderata, come Futuro e Libertà, che è capace di mettere in campo un nuovo modo di fare politica, veramente attento ai reali bisogni ed alle necessità dei cittadini e, soprattutto, uniformato all’osservanza di principi e valori troppo spesso dimenticati quali il rispetto della Persona, l’etica pubblica e il senso civico, la sussidiarietà, l’efficienza della pubblica amministrazione, la meritocrazia e la sana competitività, l’equità e la solidarietà sociale, la lotta contro la corruzione e contro tutte le mafie.