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Privatizzazione Sogas, le opinioni di De Caridi | Approdo Calabria
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TAURIANOVA (RC), SABATO 11 GENNAIO 2025

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Privatizzazione Sogas, le opinioni di De Caridi

Privatizzazione Sogas, le opinioni di De Caridi

| Il 19, Apr 2011

“O è una boutade o e’ l’ennesimo tentativo del capitalismo italiano in salsa meridionale di privatizzare gli utili e socializzare le perdite”

Privatizzazione Sogas, le opinioni di De Caridi

“O è una boutade o e’ l’ennesimo tentativo del capitalismo italiano in salsa meridionale di privatizzare gli utili e socializzare le perdite”

 

“L’impostazione attuata da Confindustria e dalla Provincia di Reggio Calabria tendente a privatizzare il 40% della Sogas ci sembra quantomeno suggestiva vista le situazione di crisi in cui versano i  maggiori gruppi imprenditoriali reggini”. E’ quanto afferma il candidato a Sindaco della citta’ di Reggio Calabria, Aldo De Caridi. “E’ sotto gli occhi di tutti la situazione in cui versano le maggiori aziende che si occupano di commercializzazione alimentare che sono infatti in stato di fallimento o concordato preventivo ed altre aziende stanno chiudendo. Sono in crisi le maggiori aziende del comparto edilizia e gli imprenditori della sanità, delle cliniche private e laboratori di analisi. In una situazione del genere ci chiediamo, quali siano gli imprenditori seri che si imbarcherebbero in una situazione del genere. O è una boutade o e’ l’ennesimo tentativo del capitalismo italiano in salsa meridionale di privatizzare gli utili e socializzare le perdite. Se invece si vuole veramente fare uscire certa politica dalla gestione dell’aereoporto si potrebbe per esempio prendere  come advisor della privatizzazione, l’unica banca che ancora è rimasta nel territorio  e che opera sia a Reggio che a Messina (la Popolare del Mezzogiorno)operando un azionariato popolare  nel senso che nessun privato o gruppo potrebbe possedere  più del 3% per le azioni così facendo si  toglierebbe il potere alla politica ma senza darlo ad uno o due privati che sicuramente avrebbero a cuore solo il loro interesse e non quello della città, del suo scalo e dei lavoratori. Un azionariato diffuso – conclude De Caridi- consentirebbe invece un interesse collettivo alla crescita e al rilancio dell’aereoporto”.