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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Processioni, il vescovo Milito abolisce la sospensione Con la lettera “Un atto d’amore per la nostra Chiesa tra passato e futuro”, ripristina le processioni per la Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi

Processioni, il vescovo Milito abolisce la sospensione Con la lettera “Un atto d’amore per la nostra Chiesa tra passato e futuro”, ripristina le processioni per la Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi
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Dopo due anni di «lunga, inaspettata, straordinaria, ma necessaria quaresima» il Vescovo mons. Francesco Milito abolisce la sospensione disposta il 10 Luglio 2014 con la lettera “Un atto d’amore per la nostra Chiesa tra passato e futuro” e ripristina le processioni per la Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.

Il decreto “Dalla Liberazione alla Comunione. Principi e norme su Feste e Processioni nella Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi”, firmato il 19 Marzo scorso, solennità di San Giuseppe, patrono della Chiesa Universale, entrerà in vigore il giorno di Pasqua, 27 marzo p.v., con pubblicazione sul sito diocesano diocesioppidopalmi.it. Successivamente, sarà consegnato ai sindaci della Piana di Gioia Tauro il 31 Marzo, presentato e discusso in un’assemblea pubblica il 15 Aprile 2016 presso l’Auditorium dell’Istituto Tecnico “Severi” in Gioia Tauro.

Il testo è frutto di un lungo iter redazionale maturato in una collegialità di interventi e nello studio di un’apposita Commissione che continuerà, su volere del Vescovo, a seguire l’applicazione delle norme e la recezione dei principi di base nelle singole comunità. Preceduto da una serie di incontri seminariali che hanno avviato un percorso di comune recezione a livello ecclesiale, il testo è «ad experimentum per tre anni» fino alla Pasqua del 2019 per permettere il «radicamento e la maturazione di aspetti necessitanti una definitiva accoglienza ed un efficace recupero».

Il documento, come si può evincere dal titolo, si suddivide in due parti: la prima, e più corposa sezione, dedicata ai Principi teologici e liturgici, la seconda alle conseguenti Norme per la disciplina delle Feste e delle Processioni.

Richiamando le forti riserve dei Vescovi calabresi che già nel 1916 scrivono una Lettera collettiva  per riconsiderare evangelicamente il senso della pietà popolare, la parte iniziale del documento vuole essere una catechesi sul senso del sacro ricollocato all’interno di una riflessione principalmente cultuale e non solo culturale, con apertura al Mistero pasquale che inizia e porta a compimento le santità da esso derivanti e le conseguenti risposte ecclesiali, oltre che antropologiche, espresse nel pieno significato della festa. La considerevole riflessione sul senso del culto, della devozione e sull’importanza evangelizzatrice della pietà popolare guida lungo un itinerario che giunge alla comprensione di una vera «liberazione da prassi e mentalità social-individualistiche» per convergere alla piena comunione tra la Domenica di Pasqua «sorgente di tutti gli altri giorni santi […] a cui vanno accostate tutte le altre feste mariane e dei Santi». «La Beata Vergine Maria e i Santi sono i frutti più turgidi e belli del Mistero Pasquale», per questo motivo, si legge nel documento, «ogni celebrazione in loro onore va impostata e vissuta con il timbro pasquale».

Con l’enunciazione di tali Principi è possibile comprendere l’attenzione posta nella seconda parte del documento dedicata alle Norme alla preparazione dei membri dei Comitati festa e dei portatori che «sono chiamati ad essere formati e consapevoli del prezioso contributo che essi danno per il decoro e la crescita della comunità di appartenenza» nella misura in cui «si lasciano guidare dalle norme e dalle indicazioni della Chiesa» per comprendere che «il primo servizio è sapersi esaminare onestamente e farsi avanti con animo retto e coscienza pura» evitando «presenze improvvisate e pretendenti ruoli ai quali non si è debitamente preparati» fino ad arrivare ad una vera e propria «spiritualità del portatore» che faccia maturare il proprio cammino di fede. Per ciò le processioni «devono ispirarsi a quella del Corpo e Sangue del Signore» per consentire «raccoglimento, devozione e fervore» così da far diventare «ogni festa popolare in festa del Popolo di Dio in cammino». Nella parte delle Norme si esaminano le Tipologie delle feste, la compilazione del Programma e lo Svolgimento delle processioni.

Infine, alle prime due sezioni si aggiunge un’Appendice contenente il Messaggio di sospensione del luglio 2014 e il Cronogramma dei lavori per la normativa, al fine di rendere pubblico il lungo ed articolato lavoro dei membri della Commissione con la permanente collaborazione del presbiterio della Diocesi.