Processo “Alchemia”, Beniamino Ammiragli e Vincenzo D’Amico ritornati in libertà Esclusa la loro partecipazione a delinquere di stampo mafioso
Si è concluso, davanti al Tribunale di Palmi, presieduto dal dott. Gianfranco Grillone e con a latere le dott.sse Francesca Mirabelli e Federica Giovinazzo, il primo grado del processo Alchemia che ha visto alla sbarra numerosi imputati per associazione a delinquere di stampo mafioso, alcuni ritenuti affiliati alla cosca Raso-Gullace-Albanese di Cittanova ed altri alla cosca Gagliostro-Parrello di Palmi.
Quanto alla cosca Raso-Gullace-Albanese il Tribunale di Palmi ha condannato i soli Gullace Carmelo (ad anni 18) e Gullace Francesco (ad anni 15) per associazione a delinquere di stampo mafioso mentre per Sofio Orlando (condannato ad anni 5 e mesi 3), Grutteria Marianna (condannata ad anni 3), Gagliostro Candeloro (condannato ad anni 5), Sutto Giampaolo (condannato ad anni 5) e Militano Fortunata (condannata ad anni 3 e mesi 3) la condotta è stata riqualificata in quella di associazione semplice.
Di fatto il Tribunale non ha ritenuto la sussistenza della cosca Gagliostro-Parrello così come contestata dalla Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, rappresentata dalla dott.ssa Giulia Pantano.
Per gli imprenditori Alfredo Beniamino Ammiragli (difeso dagli avvocati Antonino Napoli e Leonardo Lanucara) e D’Amico Vincenzo (difeso dagli avvocati Antonino Napoli e Giuseppe Catalano) il Tribunale ha escluso la loro partecipazione alla cosca Gagliostro-Parrello ed ha riqualificato la loro condotta in semplice assistenza agli associati e, riconoscendo loro le circostanze attenuati, a fronte della richiesta del P.M di condanna a 10 anni di reclusione, per il primo, e 11 anni di reclusione, per il secondo, sono stati condannati entrambi ad 1 anno e 8 mesi (pena sospesa per D’amico).
Il Tribunale di Palmi ha disposto per Alfredo Beniamino Ammiragli e Vincenzo D’Amico la revoca della loro carcerazione e l’immediata rimessione in libertà dopo aver trascorso 4 anni di carcerazione preventiva.
L’avvocato Napoli, a commento della sentenza emessa a carico dei propri assistiti, ha rilevato che “anche se in questo periodo si assiste ad un processo di svalutazione dei valori, che non ha risparmiato la giustizia, la sentenza di oggi del Tribunale di Palmi dimostra come la giustizia a volte riesce a trovare gli anticorpi. Il processo rappresenta la metamorfosi delle Erinni in Eumenidi perché è il luogo dove le contese devono essere affrontate e decise con un verdetto giusto. Il Tribunale di Palmi con la sentenza Alchemia ha dimostrato che non tutto è ‘ndrangheta e che il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso non può diventare un buco nero che, grazie alla sua forza di gravità, attrae tutte le altre condotte che mafiose non sono”.
Sono stati assolti dal reato associativo anche Michele Albanese, Elio Gullace, Girolamo Giovinazzo, Francesca Politi, Rocco Politi, Rosario Politi, Girolama Politi, Pantaleone Contartese, Raso Antonino, Giulia Fazzari e Antonio Fameli ed anche per loro il Tribunale ha ordinato la scarcerazione.
Il Tribunale ha, altresì, disposto seppur condannati, la perdita di efficacia della misura anche per Carmelo Gullace, Francesco Gullace, Marianna Grutteria, Fortunata Militano, Orlando Sofio, Demetrio Rossini e Candeloro Gagliostro.
Il collegio difensivo è stato rappresentato dagli avvocati: Armando Veneto, Giuseppe Milicia, Valerio Spigarelli, Roberto Ripepi, Leonardo Lanucara, Giuseppe Catalano, Maria Teresa Santoro, Domenico Putrino, Andrea Alvaro, Fabrizio Parisi, Domenico Ceravolo, Salvatore Staiano, Nico D’Ascola, Emanuele Genovese, Carlo Morace, Gianfranco Giunta, Pasquale Galati, Gaetano Muscari, Montalto, Biffa, Merluzzi, Elia, Mieli, Marino, Domenico Alvaro, Giuseppe Nizzari, Brambilla, Guido Contestabile, Albanese, Domenico Infantino, Michele Gullo, Luca Cianferoni e Antonino Napoli.