Processo branco Melito, Città Metropolitana parte civile La soddisfazione del vicesindaco di Reggio Calabria, Riccardo Mauro
REGGIO CALABRIA – «Ho appreso con estrema soddisfazione la decisione espressa dal Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà e dal Vicesindaco Riccardo Mauro, sancita con una mozione votata all’unanimità durante l’ultima riunione del Consiglio Metropolitano, di costituire la Città Metropolitana quale parte civile nel processo in corso contro il branco di Melito Porto Salvo». E’ quanto dichiara il vicesindaco di Reggio Calabria Armando Neri commentando la recente approvazione della mozione in Consiglio Metropolitano che impegna l’Ente di Palazzo Alvaro alla costituzione come parte civile nel processo a carico del gruppo di giovani accusato di violenza di gruppo su una minorenne di Melito Porto Salvo.
«Lo scrissi a chiare lettere più di un anno fa quando venne fuori la notizia delle misure cautelari emesse dal Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria: di fronte ad atti di barbarie come quelli avvenuti a Melito le lacrime non bastano, ci vuole una reazione decisa da parte delle istituzioni. Ed è per questo che all’indomani di quei fatti, decisi di rivolgere un appello pubblico alle istituzioni calabresi, tentando di interpretare il sentimento di indignazione corale che si sollevò contro quell’orrore, chiedendo loro di costituirsi parti civili contro gli abusi di gruppo commessi dal branco di Melito. Un appello prontamente raccolto sia dalla Regione Calabria che dalla Città Metropolitana, che hanno espresso, nero su bianco, la loro volontà di costituirsi a processo. Credo sia un segnale importante – ha aggiunto il vicesindaco di Reggio Calabria – anche perché se quei fatti venissero confermati in sede giudiziale, sarebbe davvero un affronto nei confronti dell’umanità di tutti coloro che, ogni giorno e con fatica, provano ad affermare la cultura del diritto e del rispetto verso i deboli in una terra difficile come la Calabria».
«Le cronache nazionali raccontano purtroppo, quasi ogni giorno, di abusi e violenze su donne e bambini – ha aggiunto Neri – è evidente che esiste un disagio, un problema di relazione, di degrado sociale e valoriale, di fronte al quale le istituzioni non possono voltarsi dall’altra parte. Al di là degli aspetti repressivi, che vanno comunque rinforzati, è necessario che la comunità si interroghi sul ruolo delle famiglie, della scuola e delle altre agenzie educative, che devono rappresentare un sostegno più solido nei confronti di tutti quei soggetti, potenzialmente a rischio, prima che il loro disagio si esprima in atti di violenza becera come quella del branco di Melito».
«Ritengo che il segnale dato dalla Città Metropolitana, con la costituzione a parte civile nel processo, vada esattamente in questa direzione. Questa città ha bisogno anche di simboli – ha concluso Neri – di prese di posizione nette e decise, esattamente come quella assunta dal sindaco Falcomatà e dal Consiglio Metropolitano, cui va il mio plauso per aver raccolto l’appello da me lanciato l’anno scorso».