Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 11 OTTOBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Processo “Gotha”, mano pesante della procura antimafia, richieste pene rigide per Paolo Romeo, Alberto Sarra e Totò Caridi Il procuratore Bombardieri chiede l'assoluzione per non aver commesso il fatto per il primario medico Vincenzo Amodeo

Processo “Gotha”, mano pesante della procura antimafia, richieste pene rigide per Paolo Romeo, Alberto Sarra e Totò Caridi Il procuratore Bombardieri chiede l'assoluzione per non aver commesso il fatto per il primario medico Vincenzo Amodeo

Sono quindi esemplari le richieste dell’accusa nei confronti dell’avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo, considerato a capo della componente riservata della ‘ndrangheta, così come durissima è la richiesta per i due principali politici attraverso cui la cupola massonica avrebbe infiltrato le Istituzioni: 20 anni per l’ex sottosegretario regionale, Alberto Sarra, e 20 anni per l’ex senatore Totò Caridi. Nelle corso delle diverse udienze che il Tribunale presieduto da Silvia Capone ha dedicato all’intervento della Dda di Reggio Calabria, si sono succeduti diversi pm. Il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo si è soffermato soprattutto sul capo A della rubrica, quello che porta alla sbarra la componente riservata della ‘ndrangheta, nella sua direzione strategica. Oltre a Romeo, 16 anni sono stati richiesti per l’avvocato Antonio Marra, mentre 22 anni per Franco Chirico, uomo dall’importante ruolo strategico all’interno della cosca De Stefano, quella che, più di ogni altra, avrebbe tenuto i fili delle decisioni politiche, economiche e sociali di Reggio Calabria e non solo. Nell’impostazione accusatoria, infatti, non solo Sarra e Caridi, ma anche l’ex sindaco reggino ed ex governatore, Giuseppe Scopelliti (non imputato nel processo), sarebbero stati diretti dalla volontà di Paolo Romeo. In particolare, l’avvocato Marra sarebbe stato il “braccio destro” di Paolo Romeo, effettuando anche un “lavoro sporco” di confidente con le forze dell’ordine. In tal senso, si inquadrerebbe il ruolo di Marra nella presunta “trattativa Stato-‘ndrangheta” per arrivare ad alcuni arresti dopo la strage di Duisburg del Ferragosto 2007, che si inquadrava nella sanguinosa faida di San Luca. Franco Chirico, invece, cognato dei boss Paolo, Giorgio, Giovanni e Orazio De Stefano, avrebbe rivestito l’importante ruolo di “cerniera” tra gli ambienti della ‘ndrangheta territoriale e, quindi, dell’ala militare del crimine organizzato, con la componente riservata, nella sua direzione strategica, rappresentata dagli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano.

Nel corso dei vari interventi dedicati all’accusa, il pm Stefano Musolino si è soffermato in particolare sul capo I della rubrica, quello che punisce l’associazione segreta. Il magistrato ha spiegato come, dietro una serie di associazioni, apparentemente lecite, si sarebbe celata l’associazione di Paolo Romeo che, in violazione della Legge Anselmi, avrebbe tentato (in molti casi, riuscendoci) di orientare l’operato della Pubblica Amministrazione. In questo senso, si inquadrano le richieste di condanna formulate nei confronti dell’ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, per cui sono stati chiesti 16 anni per corruzione, e dell’ex dirigente del Comune di Reggio Calabria, Marcello Cammera, per cui la Procura ha chiesto 16 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Il pm Sara Amerio si è soffermata invece sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e sul ruolo del commercialista-spione, Giovanni Zumbo, per cui sono stati chiesti 7 anni e 6 mesi di reclusione. Il pm Walter Ignazitto, invece, ha esplicato il ruolo dell’avvocato Giorgio De Stefano (già condannato in Appello nel procedimento abbreviato) con riferimento alla vicenda del bar “Ritrovo Libertà”, che sarebbe l’emblema di come i livelli più alti della ‘ndrangheta sarebbero capaci di dirimere le questioni della ‘ndrangheta territoriale. Da ultima, il pm Giulia Pantano ha delineato i rapporti tra l’ex senatore Antonio Caridi e la ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro: in tal senso si inquadra la richiesta di condanna per Giuseppe Iero, collaboratore di Caridi negli anni dell’attività politica. La Procura è stata però costretta a richiedere alcune assoluzioni, a causa della recente “sentenza Cavallo”, con cui la Cassazione ha dato una corposa sforbiciata sull’utilizzo delle intercettazioni. In tal senso, si inquadrano le richieste di assoluzione per l’ex assessore comunale, Amedeo Canale, per la giornalista Teresa Munari, per lo psichiatra Rocco Zoccali e per il professor Domenico Pietropaolo, che rispondevano del reato di associazione segreta. 13 anni sono stati richiesti poi per l’ex rettore del Santuario della Madonna della Montagna a Polsi, Pino Strangio. Costui, ritenuto vicino alla ‘ndrangheta e alla massoneria, avrebbe preso l’eredità del controverso prete don Giovanni Stilo. L’avvocatura generale dello Stato ha chiesto 20 milioni di euro per il danno subito dal territorio, con 500mila euro di richiesta di provvisionale. Ora inizierà la girandola delle arringhe difensive. A intervenire per ultime saranno le difese degli imputati principali: Paolo Romeo, Alberto Sarra e Antonio Caridi. La sentenza del Tribunale dovrebbe arrivare entro la fine di luglio.
Tutte le richieste effettuate dalla Dda di Reggio Calabria:

Vincenzo Amodeo – assoluzione per non aver commesso il fatto

Domenico Aricò – assoluzione perché il fatto non sussiste

Vincenzo Carmine Barbieri – 7 anni

Marcello Cammera – 16 anni

Amedeo Canale – assoluzione per non aver commesso il fatto

Demetrio Cara – assoluzione per non aver commesso il fatto

Antonio Caridi – 20 anni

Carmelo Cartisano – 16 anni

Francesco Chirico – 22 anni

Giuseppe Chirico – 23 anni

Saverio Genoese Zerbi – deceduto

Salvatore Primo Gioè – 17 anni

Paolo Giustra – 2 anni

Giuseppe Iero – 10 anni

Antonio Marra – 16 anni

Maria Angela Marra Cutrupi – assoluzione perché il fatto non sussiste

Angela Minniti – 3 anni e 8 mesi

Teresa Munari – assoluzione per non aver commesso il fatto

Domenico Nucera – assoluzione perché il fatto non sussiste

Domenico Pietropaolo – assoluzione per non aver commesso il fatto

Giovanni Pontari – assoluzione per non aver commesso il fatto

Giuseppe Raffa – 7 anni

Rosario Giuseppe Rechichi – 7 anni e 6 mesi

Giovanni Carlo Remo – 8 anni

Paolo Romeo – 28 anni

Alberto Sarra – 20 anni

Andrea Scordo – assoluzione per non aver commesso il fatto

Giuseppe Strangio – 13 anni

Rocco Antonio Zoccali – assoluzione perché il fatto non sussiste

Giovanni Zumbo – 7 anni e 6 mesi

Alessandro Delfino – 9 anni