Prostituzione, operazione “On the road” a Lamezia Fatta luce sul modus operandi di donne-prostitute e favoreggiatori
A seguito dell’evidente aumento della presenza di prostitute straniere sul territorio lametino, la Polizia Locale traeva spunto per una attività di indagine finalizzata all’accertamento di eventuali sfruttatori e/o favoreggiatori del fenomeno. Una lunga e costante attività di osservazione e pedinamento, anche oltre il confine territoriale, ha evidenziato diversi aspetti, particolari, nel modus operandi delle donne-prostitute.
E’ stato oggetto di particolare attenzione la circostanza, inusuale, della trasferta delle giovani donne dalla provincia reggina sul territorio lametino. Gli approfondimenti investigativi su tale ultimo aspetto hanno portato alla luce un comportamento inaccettabile per la cultura del nostro Paese ove rigidissime norme regolano la convivenza tra coniugi, ed altrettanto rigide regole vigono tra le coppie bulgare, spesso di fatto, di etnia rom, quali quelle attenzionate nell’attività di cui si dice. Tale crudele pratica veniva corroborata dagli accertamenti della P.G. operante.
Attività investigative tecniche disposte dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme davano un esempio eclatante del rapporto di sudditanza di una, nello specifico, delle prostitute bulgare verso il compagno anche quando come ascoltato da intercettazioni di telefonate della donna al proprio figlio adolescente, rimasto in Bulgaria, al quale riferisce del proprio stato di esasperazione per i continui maltrattamenti e violenze subite quasi con cadenza giornaliera allorquando la donna rientra dalla lunga ed estenuante giornata lavorativa e si vede portar via il provento dell’attività. Elementi oggettivi quali quelli rappresentati consentivano all’Ufficio di Procura di Lamezia Terme di allargare l’attività a più soggetti ed a più comuni calabresi, portando così, dopo lunghe attività investigative, a dimostrare senza ombra di dubbio il barbaro fenomeno con il conseguente reato posto in essere dai maschi di casa bulgari. Il supporto logistico e professionale del personale dei CC della Tenenza di Rosarno -che ha giurisdizione sui luoghi di residenza delle donne straniere, quasi tutte domiciliate in San Ferdinando – nonché dell’Ufficio di P.G. del Commissariato di Paola hanno contribuito fattivamente allo sviluppo dell’attività, diretta dal Sost. Proc. d.ssa Marta Agostini, culminata con gli arresti eseguiti in data odierna. Per quattro uomini di nazionalità bulgara, di cui tre domiciliati in S. Ferdinando ed uno in Rosarno, è stata disposta la misura cautelare massimamente afflittiva; per altri quattro soggetti , di cui tre dell’hinterland lametino ed uno residente in Paola, è stata ritenuta idonea la misura cautelare degli arresti domiciliari.