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TAURIANOVA (RC), SABATO 28 DICEMBRE 2024

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Protesi mammarie: adesso vietate per le minorenni

Protesi mammarie: adesso vietate per le minorenni

| Il 13, Lug 2012

E’ entrata in vigore, il 12 luglio, la legge che prevede pesanti sanzioni pecuniarie per i medici inosservanti e sospensione dall’Albo. Istituiti i registri nazionali e regionali. Il divieto non vale in caso di malformazioni congenite

Protesi mammarie: adesso vietate per le minorenni

E’ entrata in vigore, il 12 luglio, la legge che prevede pesanti sanzioni pecuniarie per i medici inosservanti e sospensione dall’Albo. Istituiti i registri nazionali e regionali. Il divieto non vale in caso di malformazioni congenite

 

 

E’ entrata in vigore il 12 luglio la legge pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno per “Istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari, obblighi informativi alle pazienti, nonché divieto di intervento di plastica mammaria alle persone minori “.

Il provvedimento vieta l’impianto di protesi mammaria a soli fini estetici sulle minorenni. L’inosservanza del divieto da parte degli operatori sanitari che provvedono all’esecuzione dell’impianto è punita con il pagamento di una somma pari a 20.000 euro o con la sospensione dalla professione per tre mesi.. Inoltre la legge nell’ambito della chirurgia plastica istituisce il registro nazionale e i registri regionali degli impianti protesici mammari effettuati in Italia, sia ricostruttiva che estetica. I registri sono istituiti per consentire il monitoraggio clinico delle persone impiantate e il monitoraggio epidemiologico a scopo di studio e ricerca scientifica e di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria. Il divieto non si applica nei casi di gravi malformazioni congenite certificate da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o da una struttura sanitaria pubblica. Inoltre i registri raccolgono i dati relativi agli impianti protesici, con particolare riguardo alle informazioni concernenti la tipologia e durata degli impianti, il materiale di riempimento utilizzato e l’ etichettatura del prodotto, gli effetti collaterali ad essi connessi nonchè l’incidenza dei tumori mammari e delle malattie autoimmuni.

Le grida d’allarme e le richieste d’intervento pervenute allo “Sportello dei Diritti” da parte delle vittime e degli operatori del settore (onesti e professionali) ha sortito i suo effetti. Lo scandalo internazionale sulle protesi mammarie difettose era stato portato all’attenzione dei media dal presidente dell’associazione Giovanni D’Agata dopo l’indagine penale avviata sulla società francese Poly Implant Prothèse meglio nota come PIP insieme al deputato pugliese di IDV, Pierfelice Zazzera che era intervenuto con un interrogazione parlamentare ad hoc indirizzata al Ministro della Salute e del Governo denunciando la delicata vicenda.

redazione@approdonews.it