Protesta dei Forconi a Palermo contro i politici
redazione | Il 10, Dic 2013
Hanno adottato una linea più morbida, solo volantinaggio
di ROBERTA STRANO
Protesta dei Forconi a Palermo contro i politici
Hanno adottato una linea più morbida, solo volantinaggio
di Roberta Strano
Quella dei Forconi è una protesta iniziata a Palermo ieri mattina, e che sta coinvolgendo altre città d’Italia, come Roma, Torino e Genova. La motivazione: la scarsa considerazione dei politici nei confronti della povera gente comune. Ottenere dunque una svolta radicale della politica italiana, mandare a casa un governo asservito ai potenti e riprendersi la sovranità popolare e monetaria. Nel capoluogo siciliano stamattina alle 5, dopo che venerdì scorso la tensione era salita alle stelle con l’obiettivo di bloccare l’intera città, il leader del movimento, Mariano Ferro, ha deciso di abbassare i toni: “Faremo di tutto per non andare allo scontro, ma questo governo ci deve dire cosa vuole fare” ha dichiarato, e ciò dopo che le prefetture siciliane hanno vietato gli assembramenti negli snodi principali di strade e autostrade, ma anche nei porti e negli aeroporti.
Fortunatamente infine i Forconi hanno adottato una linea più morbida, accontentandosi di due manifestazioni in via Ernesto Basile e in piazza Indipendenza. Quindi nessun blocco stradale, solo volantinaggi e rallentamento della viabilità.
I volantinaggi sono stati messi in atto per rendere i cittadini partecipi a pieno titolo alla protesta. “Italiani per essere liberi svegliatevi e informatevi – continua a ripetere Giuseppe Bonanno -. Qui vogliamo il popolo, le persone devono scendere e manifestare con noi.”.
“Non vogliamo creare disagi – aggiunge Salvatore Raffa -, ma costituire un fronte unitario contro una casta che continua a infierire sulla povera gente. Il governo sa solo chiedere voti per poi buttare le persone in mezzo a una strada quando non servono più. Ci trattano da burattini è ora di svegliarsi, di dire basta”.
“Non abbiamo più futuro – inveisce Cinzia Di Lorenzo -, Viviamo in un paese di assassini, un paese in cui l’elite prende milioni su milioni mentre la gente perbene muore di fame e non riesce ad arrivare a fine mese. E’ una vergogna. Non siamo le pezze per i piedi della politica, che sia chiaro”.
I due presidi, dovrebbero protrarsi fino a venerdì.