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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

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Protesta del Segretario Provinciale del SABSCUOLA per i Lavoratori della Scuola

Protesta del Segretario Provinciale del SABSCUOLA per i Lavoratori della Scuola

| Il 30, Ago 2011

Michele Mileto si incatena per rendere pubblico il dramma dei lavoratori precari della scuola

Protesta del Segretario Provinciale del SABSCUOLA per i Lavoratori della Scuola

Michele Mileto si incatena per rendere pubblico il dramma dei lavoratori precari della scuola

 

 

REGGIO CALABRIA – In data 29 agosto alle ore 8:00, nei locali della scuola Vittorino da Feltre -12 Reggio Calabria, per far sentire la voce del Sindacato contro i tagli effettuati nella provincia di Reggio, ho dato atto ad una forma di protesta pacifica e civile “incatenandomi “ alla postazione , resa disponibile dal personale dell’ATP di Reggio Calabria, guidato dal Dott. Cosimo Sofo, affinché i rappresentanti di tutte le OO.SS. presenziassero alla scelta della sede dei lavoratori ruolo ATA Coll.Scol. convocati per l’a.s. 2011/12 ( i posti erano 268 a fronte di una graduatoria di 745 aspiranti).
La solidarietà espressa dai lavoratori è stata totale, ma quella espressa dai colleghi dei vari sindacati, eccetto alcuni, è stata di “disprezzo” e per dirla con parole gentili di “sfotto’” tanto come diceva qualcuno di loro “rompevo e basta”.
Certo protestare per chi abituato a trattare i lavoratori solo come dei numeri diventa un fastidio, fastidio perché tu hai il coraggio di protestare loro no.
Tu ti esponi loro aspettano solo di farti firmare la “tessera” di farti firmare un pezzo di carta che darà loro una trattenuta mensile sul tuo lavoro “ per tutelarti” per rappresentarti per aiutarti a stare meglio, certo se c’è da mettere la faccia anzi metaforicamente parando il petto, bene loro non lo faranno, troppo impegnati, troppo poco interessati alla protesta.
Qualcuno dirà “ma tu non le vuoi le tessere”? Si cari colleghi le tessere servono a tutti ma oltre alla semplice trattenuta sullo stipendio c’è dell’altro. Non credo che Di Vittorio quando lottava per i diritti dei lavoratori pensasse alle tessere! Chiedo scusa a chi legge di questo sfogo, ma pensare che il mondo della scuola, il mondo dove si formeranno i nostri figli sia rappresentato in maniera così “ leggera” ( non trovo di meglio) mi da modo per avere seri dubbi sui risultati di una lotta che dev’essere unitaria, senza colori, senza bandiere, ma solo una lotta di lavoratori.
Usciamo dalle nostre stanze, lasciamo il conteggio delle trattenute ai ragionieri, torniamo a fare battaglie per i lavoratori, tra qualche anno in provincia di Reggio c’è ne saranno sempre di meno, non ci saranno più nomine non ci sarà il lavoro che dà il futuro ai nostri figli.
Quanti docenti che grazie ai prossimi cambiamenti delle classi di concorso resteranno senza lavoro riusciranno a mantenere la propria famiglia, penso alla precaria docente di sostegno che quest’anno non lavorerà per la riduzione dei posti , penso ai tanti docenti che resteranno senza nomina solo perché la loro classe di concorso è in esubero, quando ritorneranno a casa dovranno spiegare ai figli “sono in esubero e non si mangia perché qualcuno a Roma lo ha stabilito ”.
Il 1 settembre per la scuola era una festa , bene sono riusciti a ridurla ad una giornata di lutto per tutti precari che non avranno la nomina dopo 10 anni di lavoro, per tutti quelli che si sono illusi, in una terra che non dà lavoro, di aver trovato magari dopo anni di studio una sistemazione per il futuro. Ci stanno togliendo il respiro , ci stanno togliendo ogni dignità, non si può assistere inermi allo sfascio, dover arrivare ad usare le “catene” per difendere il posto di lavoro è una negazione della nostra libertà.
Oggi mi sono sentito “prigioniero” di un sistema che non era quello che sognavo da ragazzo , l’Italia è una nazione Libera non fateci mettere le catene per difendere i posti di lavoro, nessuno deve più incatenarsi per il lavoro, mi rivolgo a tutto il mondo della politica a tutte le istituzioni, non consentite ad altri di soffrire per delle catene.
Presidente Berlusconi lei parlava di Libertà , sognava un’Italia con il sorriso, non mi faccia pensare che erano solo le parole di un “piazzista”usate per vendere un prodotto!
Ministro Gelmini se lei crede nel futuro non continui nella scriteriata lotta contro il mondo della scuola, quando ci avrà licenziati tutti chi amministrerà?
Ministro Tremonti se l’Italia che sogna è fatta di disoccupati allora chi pagherà le tasse?
Il SABSCUOLA continuerà con tutte le sue forze, con tutti gli strumenti civili della protesta di Ghandhiana memoria a tutelare e rappresentare i lavoratori , non ci si può tirare indietro di fronte ai tagli che si stanno effettuando contro il mondo della scuola, non possiamo assistere da spettatori all’oltraggio che la nostra Terra sta subendo.