Protesta Lsu-Lpu, agitazione anche a Cittanova
redazione | Il 11, Nov 2013
Cannatà: «Cruciali per il funzionamento della macchina amministrativa». Sit in in Comune dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità
Protesta Lsu-Lpu, agitazione anche a Cittanova
Cannatà: «Cruciali per il funzionamento della macchina amministrativa». Sit in in Comune dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità
CITTANOVA – Si uniscono anche i lavoratori Lsu – Lpu di Cittanova alla protesta che da circa una settimana vede oltre 5000 lavoratori regionali del comparto pubblico in agitazione contro l’immobilismo della politica verso il tema delicato del “precariato di Stato”. Questa mattina i lavoratori precari dell’Ente cittanovese hanno incrociato le braccia aderendo allo sciopero che sta coinvolgendo l’intero comparto pubblico calabrese.
Il tavolo in Comune – Alle 12,30 di questa mattina, all’interno della sala della Giunta, il sindaco di Cittanova, Alessandro Cannatà, e il vicesindaco e assessore al Personale, Domenico Bovalino, hanno incontrato una delegazione di dipendenti Lsu – Lpu in agitazione. «Proseguiremo la nostra protesta anche domani – hanno spiegato i precari – poi valuteremo. Chiediamo alla Regione un maggiore impegno» .
Siamo con voi – Il sindaco Alessandro Cannatà, ascoltate le istanze dei lavoratori precari, li ha rassicurati circa l’impegno della Regione e la vicinanza dell’Ente comunale. «Siamo vicini alle vostre istanze – ha affermato Cannatà – e riconosciamo il vostro impegno e i vostri meriti. Siete importanti per questo Ente, così come per tutti gli uffici pubblici che utilizzano le vostre prestazioni professionali. Domani mattina, davanti alla sede del Consiglio regionale, il vicesindaco sarà presente alla manifestazione regionale contro il precariato di Stato (Il sindaco sarà nel frattempo sarà impegnato in un incontro con l’arcivescovo di Cosenza, monsignor Nunnari, per un tavolo sul Consorzio dei Santuari Mariani). Ci dispiace – ha proseguito – non aver potuto continuare in quella opera di stabilizzazione iniziata nel 2007. In quella fase stabilizzammo 29 lavoratori precari. E siamo stati gli unici. Poi, però, a causa delle ristrettezze economiche, e a causa di leggi sempre più stringenti da parte dello Stato, abbiamo dovuto interrompere il percorso». Poi una considerazione verso l’operato della deputazione calabrese a Roma. «In questa fase delicata – ha sottolineato ancora Cannatà – i senatori e i deputati calabresi, di sinistra, centro e di destra, avrebbero dovuto interessarsi in modo più costante della vostra situazione evidentemente problematica. Ma forse pensano ad altro. La Regione, invece – ha concluso – sta facendo il possibile, e spesso anche l’impossibile, per dare risposte concrete ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Scopelliti lavora con grande abnegazione, ma lui, come noi amministratori comunali, ha dei vincoli stringenti».