Proteste migranti Riace, interviene Fiamma Tricolore "Fantomatica rete di solidarietà basata su sprechi e privilegi personali"
Riceviamo e pubblichiamo
Come sempre, le nostre profezie si sono avverate, e siccome gli antichi proverbi non sbagliano mai possiamo affermare che “a squagghiata da nivi si virunu i purtusi” (è allo sciogliersi della neve che si notano le buche).
A riprova di ciò, argomentazioni con dati alla mano, ci inducono a fare una riflessione su quello che è avvenuto nel comune di Riace (R.C) divenuto famoso per il ritrovamento dei bronzi, simbolo della Magna Grecia. Qualche anno fa fu additato come “comune virtuoso” per il modo con il quale venivano accolti i profughi provenienti dai paesi extracomunitari.
Grazie a una legge governativa, all’amministrazione comunale che ospita gli immigrati, spettano 30 euro che servono per sopperire alle prime esigenze: casa, telefonia, sigarette e vitto, ma tale programma ha dimostrato le proprie inadempienze con il passare del tempo. Il tempo, come sempre è galantuomo, ed è proprio grazie alle giuste proteste di questi migranti, che sono venuti alla luce fatti fino ad ora avvolti nelle nebbie di un silenzio omertoso di una sorta di comitato d’affari dove a trarne benefici è ovvio che non sono stati gli emigranti, così calorosamente accolti in terra di Riace, ma è stato il sindaco, i suoi amici e tutta la fantomatica rete di solidarietà basata su sprechi e privilegi personali.
Avremmo voluto non essere Cassandre, avremmo voluto che gli auspici positivi dei primi giorni d’accoglienza si perpetuassero nel tempo, ma purtroppo così non è. Ancora una volta a pagare l’alto tributo di sfruttamento, di precarietà e di indigenza resta la povera gente che sbarca in un paese la cui accoglienza è sincera e reale nell’animo del cittadino, ma si tramuta in una chimera quando ad occuparsi di accoglienza è il falso buonismo dell’arroganza politica.
Claudio Belcastro
Coordinatore Alto Jonio Reggino
Movimento Sociale – Fiamma Tricolore