L’Emilia Romagna approva la riduzione da 9 a 4 più Bologna, la Liguria da 4 a 2, la Toscana presenta due ipotesi di riordino
Province: riordino in fase conclusiva
L’Emilia Romagna approva la riduzione da 9 a 4 più Bologna, la Liguria da 4 a 2, la Toscana presenta due ipotesi di riordino
Il processo di riordino delle Province è alla fase finale e dovrebbe portare le Province, nelle Regioni a statuto ordinario, da 86 a circa 44: dopo il lavoro svolto nelle scorse settimane dai Consigli per le autonomie locali (Cal) per accorparle secondo la spending review voluta dal Governo Monti, tra oggi e domani le Regioni che intendono presentare una proposta al Governo si riuniranno per decidere. Se neanche le Regioni presenteranno una proposta, sarà il Governo a definire il nuovo assetto delle Province. Ma è già scontro sulle indiscrezioni, riportate oggi dal Corriere della Sera, secondo le quali il decreto legge del Governo, che dovrebbe essere portato all’esame del primo consiglio dei ministri di novembre, prevederebbe da giugno 2013 il commissariamento di tutte le Province.
Alcune Regioni, come Lombardia, Lazio e Calabria, intanto, hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro le norme emanate dal Governo.
EMILIA-ROMAGNA APPROVA RIORDINO, DA 9 A 4 PIU’ BOLOGNA – La riforma delle Province dell’Emilia-Romagna è stata definitivamente approvata nel suo iter regionale e locale, prima Regione in Italia. A favore Pd, Udc e Sel-Verdi. Astenuto Fds e il Pdl tranne un consigliere contrario; hanno votato contro anche l’Idv e la Lega Nord. Ora tocca al Governo Monti, al quale l’Assemblea legislativa, dopo settimane di polemiche locali, fa anche una proposta: lasciare ai nuovi enti che sorgeranno dagli accorpamenti la scelta del proprio nome.
Le Province vengono ridotte da nove a quattro. Le nuove Province in Emilia Romagna saranno quindi: Modena, Reggio Emilia; Parma e Pacenza; Ferrara; Ravenna, Forlì-Cesena Rimini, più la città metropolitana di Bologna.
DA TOSCANA DUE IPOTESI RIORDINO – La Regione Toscana invierà al Governo due ipotesi di riforma delle Province. E’ quanto deciso oggi dal Consiglio regionale. La prima ipotesi prevede l’istituzione della Città metropolitana di Firenze e di quattro province: Arezzo (se il Governo accetterà come valido il parametro della popolazione residente e non quella in base al censimento), Prato-Pistoia (in deroga alla legge nazionale), Siena-Grosseto, e un’area vasta della costa che comprenda Pisa-Livorno-Massa-Lucca. La seconda proposta, (redatta dall’Unione delle province), prevede invece la Città metropolitana più 5 province, e differisce dalla prima solo per quanto riguarda la ripartizione della costa che verrebbe suddivisa in due realtà: Pisa-Livorno e Massa-Lucca.
LIGURIA; PROPOSTA RIDUZIONE DA 4 A 2 – In Liguria saranno due invece di quattro le Province, secondo quanto stabilisce il progetto di legge di proposta al Governo approvato oggi dal Consiglio Regionale. Scompare la Provincia di Genova, oggi commissariata dopo la scadenza della legislatura, e al suo posto nasce la Città Metropolitana di Genova. Si fondono le Province di Imperia e di Savona, resta viva quella della Spezia.
MARCHE APPROVA RIORDINO DA 5 A 4 – L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato con una risicatissima maggioranza (19 voti a favore, 17 contrari e un astenuto) una proposta di riordino che prevede la riduzione a quattro delle attuali cinque Province: Pesaro Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno-Fermo. Decisamente trasversale il voto, dove ha contato l’appartenenza al territorio più che ai vari partiti.
UMBRIA CHIEDE DI MANTENERE DUE PROVINCE – In Umbria il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione, presentata dal centrosinistra (meno l’Idv), che chiede di mantenere, seppure con confini territoriali diversi dagli attuali, due province in Umbria: Perugia e Terni.
CONSIGLIO MOLISE, ‘NO’ A SOPPRESSIONE ISERNIA – Il Consiglio regionale del Molise ha approvato, a maggioranza, il documento della Conferenza delle autonomie locali (Cal) che contempla la salvaguardia della Provincia di Isernia dai tagli stabiliti dal Governo centrale. L’Assemblea ha quindi votato una mozione, che verrà trasmessa al Consiglio dei Ministri, nella quale esprime il proprio parere.
SARDEGNA, RIORDINO INTORNO A 4 PROVINCE STORICHE – In Sardegna i presidenti e i Consigli delle Province hanno approvato, ieri, una proposta di riordino del territorio intorno alle 4 amministrazioni storiche: Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. La proposta, del resto, va nella direzione di quanto già indicato con referendum in Sardegna nel maggio scorso, quando i cittadini votarono, a grande maggioranza, per il dimezzamento delle Province, da 8 a 4 appunto.
CASTIGLIONE, SBAGLIATO TRATTARE TEMA A COLPI ANNUNCI – “Da più di una settimana abbiamo richiesto al ministro Cancellieri e al ministro Patroni Griffi per risolvere questioni estremamente complesse legate alla conclusione del processo di riordino delle Province. Riteniamo che sia un errore trattare temi così delicati, come lo scioglimento di organi eletti democraticamente dei cittadini, a colpi di annunci. Il rischio è di gettare nuovo caos intorno ad un percorso che è di estrema delicatezza, perché da il via ad una riforma straordinaria del governo dei territori”. Lo afferma il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione.